AGI - Dal 13 gennaio al 15 febbraio il tasso di positività delle persone che hanno fatto un tampone al Sacco di Milano, uno dei ‘fortini’ cruciali nel contrasto al Covid, è più che raddoppiato passando dal 3,9% all’8,5%. In aumento il numero dei pazienti ricoverati per l'infezione che era zero a metà gennaio.
"Riaperto il reparto Covid"
“Dopo un periodo tranquillo, abbiamo dovuto ripristinare i letti Covid che avevamo iniziato a utilizzare per pazienti con patologie diverse anche se la situazione è ancora sotto controllo”, conferma all’AGI il primario Maurizio Viecca, direttore del reparto di Cardiologia impegnato da un anno sul fronte del virus.
Secondo Viecca però “il problema non sono tanto le varianti ma il contagio è aumentato in modo fisiologico, com’era molto prevedibile, per la riapertura delle scuole, il conseguente nuovo affollamento dei mezzi pubblici e i ristoranti presi d’assalto a pranzo. E la situazione potrebbe peggiorare tra una settimana quando se ne vedranno gli ulteriori effetti. A questo punto tanto valeva aprirli anche a cena che così la clientela si ‘diluisce’ senza concentrarsi solo in determinati orari. Così come non ha senso per esempio che le pasticcerie debbano chiudere alle 18 invece che alle 19 e 30, come se in quell’ora e mezzo cambiasse qualcosa”.
"Mancano i controlli e le sanzioni"
Per Viecca, "quello che sta mancando è il sistema regola-controllo- sanzione. Ci si appella al buon senso delle persone ma non basta se non ci sono controlli e sanzioni. Soprattutto gli anziani girano senza mascherina o, nella migliore delle ipotesi, ce l'hanno sul naso".
Riguardo alle varianti, il medico del Sacco aggiunge: “Non c’è certezza che quella inglese sia più letale e, in ogni caso, il discorso della maggiore contagiosità regge fino a un certo punto perché se le persone usano in modo corretto le mascherine e tengono le distanze la variante non fa più danni della prima versione del virus”.
Sempre dal Sacco arriva l’allarme del virologo Massimo Galli che al programma tv ‘Mattino 5’ si è espresso anche sull’ipotesi lockdown avanzata da Walter Ricciardi: “Chi dice di chiudere rischia di esagerare ma questo rischio è inferiore alla probabilità di avere purtroppo, per l’ennesima volta, ragione”.