AGI - Durante la seconda metà di gennaio, otto persone entrate negative nell’ospedale di Piario, in Valle Seriana, il territorio più colpito dal coronavirus in Italia, si sono ammalate di Covid all’interno del presidio sanitario. Lo riferisce all’AGI Paolo Franco, consigliere regionale del Gruppo Misto che sulla questione ha anche presentato un’interrogazione al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Welfare, Letizia Moratti.
"A distanza di un anno – spiega – si ripetono gli stessi errori avvenuti nell’ospedale di Alzano Lombardo, chiuso e poi subito riaperto e diventato un moltiplicatore di contagi per la mancanza totale delle norme igienico-sanitarie. Stiamo parlando di un'ottantina di comuni che gravitano intorno alla Asst di Bergamo est dove sono morte col Covid seimila persone, con un tasso di decessi dieci volte superiore al normale. Non chiedo alla giunta se la positività di queste persone entrate sane e poi ammalate sia vera o no perché coi miei collaboratori abbiamo raccolte testimonianze certe".
"Quello che voglio sapere - prosegue - sono le modalità con le quali la Regione intende garantire la salute e l’incolumità del personale e dei parenti ricoverati, quali azioni preventive siano state messe in atto presso le strutture dell’Asst Bergamo est”.
Secondo la ricostruzione di Franco, durante la seconda parte del primo mese dell’anno, all’ospedale di Piario “accedevano parenti dei ricoverati contravvenendo a qualsiasi misura deputata a contenere la diffusione del Covid e in questa struttura venivano svolte cure e terapie senza applicare le minime accortezze: ad esempio, pur contro ogni protocollo, veniva svolta la terapia ‘aerosol’ in camere dove erano presenti più pazienti simultaneamente e senza arieggiare gli ambienti. Non è possibile che ancora non si conoscano le regole, è la mancanza delle regole di sicurezza ospedaliere a determinare una mortalità così elevata in queste zone”.