AGI - “Ristoratori e negozianti sono molto arrabbiati. Mentre si discute per formare il nuovo Governo, noi siamo stati completamente abbandonati”. Lo dice all’AGI Paolo Polli, a nome del ‘Comitato per la difesa delle Partite Iva’, che rappresenta al momento oltre 7mila - ma le adesioni crescono di giorno in giorno - rappresentanti di queste categorie particolarmente colpite dalla crisi.
“Siamo a febbraio e dobbiamo pagare affitti, stipendi e utenze ma chi deve prendere decisioni si è dimenticato di noi, in particolare del credito d’imposta che ci permetterebbe di versare il 40% dell’affitto, se il proprietario dell'immobile accetta. Noi partite Iva ci sentiamo, come sempre, penalizzate. Il credito d’imposta ci era stato dato a ottobre, novembre e dicembre, perché ora no? E perché – prosegue Polli – a gennaio non ci sono stati dati i ristori? Nemmeno se n’è parlato”.
Nei giorni scorsi, il Comitato ha preannunciato una lettera di ‘messa in mora’ degli imprenditori al Governo in cui si chiedono danni pari “all’80 per cento del fatturato del 2019”. “L’iniziativa – aveva spiegato Polli, che ne è tra gli ideatori – si ispira a una analoga del 2011 quando la crisi portò al suicidio di numerosi imprenditori. All’epoca, vi fu una denuncia di massa contro il Governo, presieduto da Mario Monti e poi da Gianni Letta, con più di 150mila denunce. Il risultato fu l’emanazione della legge 3/2012 che consentì a chi era rimasto indietro di poter saldare i debiti verso le banche ed Equitalia secondo le proprie possibilità".
Ora, spiegano i rappresentanti del Comitato, “l’obbiettivo è quello di ‘mettere in mora’ il Governo affinché risarcisca le piccole imprese dei mancati guadagni dovuti alle restrizioni del lockdown”.