AGI - Dopo quasi tre mesi di chiusura, oggi, il Museo Egizio di Torino ha riaperto le porte ai visitatori. L'invito del direttore Christian Greco "a tornare a casa" è stato accolto con successo, tanto che per la prima settimana di apertura, da oggi al 5 febbraio, i biglietti, gratuiti, sono tutti esauriti.
"Questo è il regalo più bello che ci hanno fatto i visitatori - ha commentato Greco - in tre ore abbiamo esaurito i biglietti. Per noi è una festa, siamo felici di tornare a svolgere il nostro servizio pubblico essenziale".
Il ritorno alla normalità avviene nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, come la misurazione della temperatura e obbligo di indossare la propria mascherina. Lungo il percorso sono disponibili dispenser di gel igienizzante, mentre le sale hanno una capienza contingentata nel rispetto della distanza fisica.
Il direttore Greco "abbiamo bisogno di cultura ed abbiamo bisogno dei musei
"Per noi - ha aggiunto il direttore Greco - significa tornare ad interpretare appieno l'articolo 9 della Costituzione che pone la ricerca e la cura del patrimonio culturale fra i compiti fondamentali della Repubblica. Significa tornare a prenderci cura dei reperti, facendoli conoscere alla cittadinanza. Abbiamo bisogno di cultura e abbiamo bisogno dei musei". Per Greco "Tornare a offrire un servizio così importante come quello di visita delle nostre collezioni è per noi un passaggio importantissimo e un motivo di grande contentezza, che ci auguriamo di poter svolgere con continuità e sempre all’insegna della sicurezza. Perché un museo non è un luogo sospeso, avulso dal contesto sociale di cui è invece parte integrante, e noi vogliamo porci al fianco della comunità, in particolare in questo momento”.
"Mai fermati ma ora pronti a ripartire a pieno regime" dice la presidente Christillin
“Il Museo Egizio non si è mai fermato – aggiunge la presidente, Evelina Christillin - ma ora siamo davvero pronti a ripartire a pieno regime e siamo felici di accogliere di nuovo i visitatori nelle nostre sale". "In questi mesi di grande complessità - ha aggiunto - abbiamo consolidato nuove modalità di lavoro e di contatto con il pubblico ma senza rinunciare ai progetti propri di un museo, ossia, oltre alla ricerca, le mostre e il rinnovamento degli spazi espositivi: a questo proposito abbiamo in cantiere nuovi progetti, che vedranno la luce nelle prossime settimane e nei prossimi mesi e che stanno richiedendo un grande sforzo da parte di tutta la Fondazione”