AGI - Dall’Accademia al Campus. Dalla formazione alla ricerca. Niko Romito, chef stellato di Castel di Sangro, dove c’è CasaDonna, il suo ristorante principale, alza l’asticella dei suoi obiettivi e delle ambizioni. Per dare inizio a una nuova avventura: un Campus di Ricerca e Alta Formazione. Più che una scuola di cucina, un’università. Che si avvarrà anche della collaborazione de La Sapienza di Roma, Dipartimento di Scienze e nutrizione. Dove “i giovani possano vivere l’esperienza della formazione universitaria per divenire i pionieri di un nuovo linguaggio gastronomico in grado di rivoluzionare il mondo del cibo e della ristorazione collettiva”, spiega lo chef.
Campus nascerà in un grande edificio che si trova nell’area industriale di Castel di Sangro che ospitava un mobilificio con 3.700 metri quadri di superficie a disposizione, a pochi chilometri da CasaDonna, sulla statale 17, dove già oggi - al km. 150,3 - si trova ALT, stazione di gusto di Castel di Sangro, a metà tra rivendita di pane, caffè, ristorante, rosticceria, tavola calda.
Niko Romito non si ferma. Solo la pandemia l’ha costretto a fermare le attività e sospendere la consulenza con i quattro ristoranti dei super hotel Bulgari di Shangai, Pechino, Dubai e Milano. Lui ne approfitta per progettare. “Nel nuovo Campus vorrei condividere conoscenza e sviluppare cultura a vari livelli, soprattutto una nuova cultura del cibo, della sua trasformazione basata sui valori della salubrità, della sostenibilità, della circolarità, della solidarietà e dell’accesso democratico. Sempre con lo stesso approccio scientifico e tecnico: un unico protocollo applicativo standardizzabile, accessibile, aperto”, racconta Niko. E la ricerca è sicuramente il punto di partenza di questo percorso, il cui passo successivo è la formazione.
Il Campus promuoverà l’Alta formazione per gli operatori del settore gastronomico, della nutrizione umana e della trasformazione alimentare con master di I° e II° livello. Per raggiungere la sostenibilità economica e creare valore aggiunto. Per questo il Campus sarà al completo servizio del “pubblico”, inteso come bene comune, con l’obiettivo di condividere i nuovi metodi e protocolli di trasformazione del cibo che verranno certificati. L’ambizione è poi quella di contribuire ad innovare la didattica gastronomica tradizionale italiana.