AGI - Aspre polemiche, tra Regioni e Governo, critiche da diverse categorie commerciali. L'Italia a colori, per cercare di mettere un ulteriore freno ai nuovi contagi da Covid-19, continua ad essere al centro del dibattito, che nella giornata di ieri ha toccato anche i livelli di un vero e proprio scontro tra Regione Lombardia e Governo centrale.
Motivo del contendere i dati Rt, secondo Roma comunicati sbagliati da Milano, secondo Milano caricati male da Roma. E così il governatore si è detto indignato per le false accuse ricevute, mentre la sua vice, Letizia Moratti, ha affondato il colpo con un'accusa diretta: "Il ministro Speranza voleva che ci assumessimo la colpa".
In ogni caso la Lombardia da domenica24 gennaio è in fascia arancione, anche se l'uscita dalla zona rossa non è bastata all'amministrazione regionale, che va avanti con il ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che continua a chiedere chiarezza su tutta la vicenda. Una mano in tal senso arriva anche dalla sponda politica opposta, e in particolare dal sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori: "Se davvero in Lombardia sin dal 12 ottobre si sono erroneamente conteggiati i guariti tra i positivi, alzando così l’Rt e provocando restrizioni maggiori di quelle necessarie - ha detto - credo che le categorie penalizzate potrebbero avviare una class action per il risarcimento del danno".
E si registra anche l'intervento del sindaco di Milano, Beppe Sala: "Buttare in rissa la questione sull’Rt lombardo certamente contribuisce a non far emergere la verità. E i cittadini lombardi, questa volta più che mai, hanno diritto di sapere come stanno le cose. Ma una cosa è chiara, il sistema è collaudato, essendo in funzione da mesi, una sola Regione (la Lombardia per l’appunto) sostiene che l’algoritmo di compilazione ha una falla mentre per tutte le altre Regioni ha sempre funzionato senza problemi. Possibile che ci abbia visto giusto solo la nostra Regione? La cosa più semplice per chiudere la questione è che la Regione Lombardia faccia vedere i dati. Il calcolo dell’Rt - conclude - è un fatto eminentemente tecnico, non politico".
A Roma la linea ministeriale non cambia, e dall'Istituto superiore di sanità è arrivata una precisazione: "L’algoritmo utilizzato per il calcolo dell’Rt nel monitoraggio dell’epidemia Covid-19, è corretto, da aprile non è mai cambiato ed è uguale per tutte le Regioni che lo hanno utilizzato finora senza alcun problema".
Un'altra protesta arriva dalla Sardegna, che sempre da questa mattina lascia la fascia gialla per entrare in zona arancione. "Una scelta paradossale" secondo il governatore dell'isola, Christian Solinas.
"Mentre inauguriamo nuovi posti letto in terapia intensiva, ben trenta, e altri quattordici sono già pronti a Cagliari, nella struttura Covid del Binaghi - sottolinea il presidente - il Ministero decide il passaggio della Sardegna in zona arancione per il superamento della percentuale dei ricoveri. Riteniamo che questo calcolo sia sbagliato e già da ieri abbiamo manifestato allo stesso ministro tutte le nostre perplessità e la contrarietà assoluta a una decisione di questo tipo. Dietro quei colori ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteleremo le ragioni della Sardegna in ogni sede”.
Tra polemiche e scontri, tra ricorsi presentati e ricorsi annunciati, da domenica 24 gennaio l'Italia a colori ha un nuovo quadro, ma ancora nessuna regione in zona bianca.
Il nuovo quadro
Alla luce di quanto deciso dalla cabina di regia con i dati aggiornati a venerdì 22 gennaio, in zona rossa ci sono una regione e una provincia autonoma; in arancione quattordici regioni; in giallo quattro regioni e una provincia autonoma; nessuno in zona bianca,
Zona rossa
Sicilia, provincia autonoma di Bolzano.
Zona arancione
Sardegna, Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta.
Zona gialla
Campania, Basilicata, Molise, Toscana, provincia autonoma di Trento.