AGI - La popolazione triplicava in una notte. Ogni fine settimana. Poi tutto tornava alla normalità. Non un fenomeno di marea demografica, ma quello che, prima del Covid-19, accadeva nel più piccolo paese della Sardegna. Perché Baradili, in provincia di Oristano, nonostante i suoi 78 abitanti, ospita un ristorante-pizzeria da 180 coperti.
Qui sono nati l’accademia di cucina e il locale che, negli anni, hanno proiettato il piccolo centro isolano nel cuore della gastronomia internazionale, con contatti che vanno dagli Stati uniti d'America alla Corea. Un percorso che ha trasformato il 'micro-paese' in una 'capitale' della pizza. Negli ultimi mesi, con le restrizioni imposte dalla pandemia, il ristorante pizzeria 'Sa Scolla' ha chiuso, ma prepara la ripresa a numeri ridotti anche solo per dare un segnale di speranza.
Un campus e corsi con allievi anche dall'estero
Tutto ha inizio nel 2015 quando l’Accademia Casa Puddu – oggi ribattezzata Coi Accademia enogastronomica – ha deciso di allestire un campus per i suoi numerosi allievi. “Avevamo bisogno di spazi, abbiamo studenti che arrivano da ogni parte della Sardegna e qualche presenza internazionale. Quest'anno abbiamo un alunno filippino e uno coreano”, ha spiegato il presidente Gianfranco Massa. Così la scuola, nata nel 2010 nella sede dell'ex pastificio di Siddi, nel Sud Sardegna, ha traslocato a Baradili.
Qui hanno dunque ripreso i corsi di alto livello come 'La cucina secondo le stagioni': 600 ore per un percorso di formazione certificata che coinvolge docenti-chef di importanti realtà sarde, italiane e straniere. “Il 94 per cento dei nostri allievi trova lavoro entro due mesi dalla fine del corso”, ha sottolineato Massa. Da allora è stato un crescendo: lo stesso anno l’Accademia si è guadagnata la partecipazione all'Expo di Milano per rappresentare la Sardegna nel padiglione Eataly.
Scambi con New York, Seoul e le Filippine
Due anni dopo una delegazione è partita dal piccolo paese per la 'Grande Mela': a New York grazie a uno scambio con il Culinary insitute of America. Qualche tempo dopo i newyorkesi hanno ricambiato la visita e sono stati portati nelle campagne della zona raccogliere erbe spontanee e a conoscere i prodotti locali. Dopo gli americani, lo scorso anno, a Baradili sono arrivati anche i coreani: la Kbs, la tv di stato della Corea del Sud, ha deciso di raccontare l'isola con un focus sull’Accademia dopo un accordo firmato con il College di Seoul. Una collaborazione è stata avviata anche con la Camera di commercio italiana nelle Filippine.
“L’obiettivo è promuovere i nostri prodotti agroalimentari attraverso la cucina. Con la Corea abbiamo deciso di iniziare uno scambio di competenze: docenti e studenti avrebbero dovuto iniziare corsi nelle rispettive sedi ma con la pandemia abbiamo rimodulato il progetto e avviato le video-lezioni”, ha spiegato Massa. Il presidente che, assieme all’amministratore delegato Giancarlo Dessì, è a capo anche del ristorante Sa Scolla – pizzeria con cucina di campagna, oggi guidato dallo chef Francesco Vitale - nato per scommessa l'anno dopo il trasloco.
Convinti a fare la pizza da una coppia di anziani
“Appena arrivati lì con l’Accademia, un’anziana coppia di Baradili continuava a chiederci se facevamo pizze. Alla fine ci hanno convinti”, scherza Massa che però assicura: “Da quando abbiamo aperto vengono tutte le settimane”. E non sono gli unici: nel 2019 in occasione della quarta edizione di 'Baradili capitale della pizza' - manifestazione a cui prendono parte i maggiori esperti del settore – nel paese si sono riversati circa 10 mila degustatori che hanno travalicato i confini di piccolo centro, sconfinando nei tanti comuni limitrofi.
Il locale, prima della pandemia, ogni fine settimana e durante le cerimonie riempiva i suoi 180 coperti, dopo il lock-down e la chiusura degli ultimi mesi imposta dalle restrizioni per il contenimento del virus, Sa Scolla si prepara a riaprire a pranzo e a numeri ridotti. “Faremo anche asporto, certo sarà difficile, ma è un segnale”, ha spiegato Massa.