AGI - La Lombardia non si rassegna alla zona rossa e deposita il ricorso contro il provvedimento al Tar del Lazio. L'intenzione era stata annunciata nei giorni scorsi dal governatore, Attilio Fontana, ma la Regione ha aspettato fino a questa mattina, cercando di convincere il governo a tornare sui suoi passi. "Nel caso in cui il governo dovesse darci una risposta saremmo pronti anche a cambiare idea sul ricorso", aveva detto ieri Fontana.
La risposta, però, da Roma non è arrivata e così la Lombardia è andata dritta per la strada del ricorso.
Secondo Fontana i "criteri di assegnazione sono sbagliati"
La deposizione al Tar è stata annunciata questa mattina dal governatore nell'aula del Consiglio regionale: "Ritengo che l'assegnazione della zona rossa sia fortemente, e ingiustamente, penalizzante per la nostra regione. Come anticipato nei giorni scorsi abbiamo perciò presentato ricorso al Tar contro la decisione del Governo".
In particolare, la Lombardia contesta i criteri per l'assegnazione dei 'colori' delle varie regioni e il fatto che ci si basi su dati vecchi. "Si impugna il dpcm del 14 gennaio nella parte che riguarda i criteri per la classificazione delle zone perché si fa riferimento a scenari e rischi e non all'incidenza", sostiene Fontana.
Per il governatore, l'Rt "è un parametro strutturalmente in ritardo: nel caso specifico, infatti, l'Rt si riferisce alla settimana dal 23 al 30 dicembre, mentre l'incidenza è un parametro molto più aggiornato e aderente alla realtà". Quindi "noi crediamo che il governo debba dare maggior peso al parametro dell'incidenza".
Per gli esercenti "può essere il colpo mortale per l'economia lombarda"
Per la Regione, che in questo ha al suo fianco la categoria degli esercenti, la zona rossa (che è operativa da domenica 17 gennaio) può rappresentare il colpo di grazia finale per l'economia lombarda. "Il rischio per questa regione è di fermarsi e di fermare il lavoro e le attività, la vita sociale e quindi per questo motivo con il presidente Fontana abbiamo ritenuto di presentare il ricorso per uscire dalla zona rossa perché la Lombardia non la merita", ha detto l'assessore al Welfare, Letizia Moratti.
Dalle opposizioni in Regione non sono mancate però le polemiche. Per il consigliere del Pd, Gianantonio Girelli, "siamo purtroppo di fronte a una vera e totale schizofrenia decisionale. Si prendono iniziative sulla pelle dei cittadini in base agli umori e non ai criteri scientifici. Il vero problema lombardo, oltre a quella mancanza di trasparenza sui dati e all'assenza di autorevolezza e serietà, è la sordità nei confronti delle richieste dei sindaci, coinvolti in prima linea nella lotta al Covid-19. Fontana smetta dunque le polemiche sterili, fornendo i dati e accogliendo, per esempio, la proposta di Del Bono sull'istituzione di zone subregionali per agire tempestivamente in caso di rialzo dei contagi".
Anche per Niccolò Caretta (Azione) è “assurdo ricorrere sulla zona rossa senza prima dare una chiara e trasparente pubblicazione dei dati in possesso da Regione Lombardia”. Infine, accusa il M5s, "il presidente non può piagnucolare a mezzo stampa per una settimana sostenendo che stiamo scivolando in zona rossa, per poi, non appena istituita la zona rossa, sostenere di avere fra le mani dati migliori".