Articolo aggiornato alle 18:07
AGI - Frattura all'interno del 'Comitato Noi Denunceremo' che raccoglie i familiari delle vittime del Covid a partire dalla pagina Facebook che attualmente ha più di 70mila adesioni. Il responsabile della comunicazione, Robert Lingard, ritira il suo supporto al Comitato e, assieme al team dei legali guidato da Consuelo Locati, "si dissociano da quanto pubblicato ieri sulla pagina e sul gruppo Facebook del Comitato" a firma del presidente e del vicepresidente, Luca e Stefano Fusco, "con riferimento ai tempi dell’inchiesta in corso per epidemia colposa condotta dalla Procura di Bergamo".
"Il contenuto di quella pubblicazione - si legge in una nota - non è mai stato approvato né dal team dei legali né dal responsabile della comunicazione prima della sua pubblicazione". Alla luce delle acquisizioni disposte ieri dai magistrati anche al Ministero della Salute in relazione al presunto mancato aggiornamento del piano pandemico, i due Fusco, padre e figlio, esprimevano perplessità su possibili ritardi dei magistrati che avrebbero aspettato troppo tempo da quando, 4 mesi fa, lo stesso Comitato aveva comunicato ai pm la sparizione del rapporto dell'Oms, su segnalazione proprio di Lingard.
"Oltre a dissociarsi da quanto scritto, il team dei legali e il responsabile della comunicazione - prosegue la nota - colgono l’occasione per testimoniare totale supporto e stima per l’encomiabile operato svolto dalla magistratura che si è accollata il peso di una inchiesta titanica che non ha mancato di interessare il coinvolgimento dei vertici di Oms e Ministero della Salute".
La marcia indietro del direttivo del Comitato
Arriva poi nelle ore successive una precisazione del direttivo del Comitato, di cui fanno parte Luca e Stefano Fusco, che esclude "una frattura" e parla di "una problematica interna relativa alla pubblicazione di uno scritto apparso sui canali social del comitato stesso e dal quale i consulenti esterni ed i legali hanno ritenuto di dissociarsi, senza peraltro informarne in via preventiva il comitato".
ll direttivo fa poi marcia indietro sulle critiche alla Procura ammettendo di avere pubblicato "inesattamente" la nota in cui la si accusa di ritardi e "ribadisce il nostro pieno appoggio e la nostra incondizionata stima alla magistratura per il lavoro fin qui svolto, seppure con carenza di mezzi e personale".