AGI - Il generale Teo Luzi è il nuovo comandante generale dell'Arma dei Carabinieri. La cerimonia di avvicendamento si è svolta nel rispetto delle norme anti Covid nella caserma degli allievi Carabinieri di Roma, alla presenza del premier Giuseppe Conte.
All'inizio della cerimonia il presidente del Consiglio Conte, accompagnato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dal consigliere militare di palazzo Chigi, l'ammiraglio Carlo Massagli, dal capo di Stato maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, e dal comandante generale cedente Giovanni Nistri, e il subentarnte Luzi, hanno passato in rassegna i militari dell'Arma schierati nel piazzale della caserma De Tommaso.
Presenti alla cerimonia anche il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e i vertici di tutte le forze amate e di polizia.
"La sua nomina a comandante generale dell'Arma corona un ciclo iniziato per lei più di quarant'anni fa e La chiama a misurarsi con l'ennesima, straordinaria sfida. La più gravosa dal punto di vista della responsabilità - ha sottolineato il ministro della Difesa Guerini - sono certo, conoscendo le sue indiscusse doti professionali e umane che durante il suo mandato l'Arma saprà progredire ulteriormente, rafforzando il proprio ruolo in Italia e all'estero nel quadro di una sempre più preziosa ed efficiente integrazione con le altre Forze armate e di polizia e con le diverse organizzazioni dello Stato".
Il ministro della Difesa ha, inoltre, ricordato che "l'Arma in questi anni ha ampliato, diversificato e adeguato il già vasto spettro di capacità di cui era in possesso, per allinearsi alle nuove esigenze dei territori. Ha fornito peculiare concorso all'opera di stabilizzazione delle aree di crisi, ha avviato un percorso fecondo di collaborazione con le altre pubbliche amministrazioni e con la società civile".
"Un impegno a 360 gradi che mi permette di confermare la mia soddisfazione e orgoglio per l'instancabile contributo garantito dai carabinieri nella lotta alla criminalità comune e organizzata - ha aggiunto Guerini - al terrorismo e all'eversione, nella tutela della legalità e dei diritti dei cittadini. E nel mantenimento della sicurezza e nella difesa del paese sotto ogni profilo in Italia e all'estero".
"Non ignoro i gravi fatti causati negli ultimi anni dal comportamento sciagurato di carabinieri infedeli. Non dobbiamo guardare a queste vicende con indifferenza ma imparare dagli errori". Ha a detto il neo comandante generale dei Carabinieri, generale Teo Luzi.
"Anche io carabiniere tra carabinieri ho provato profonda amarezza e dolore - ha aggiunto -, dobbiamo accettare le critiche anche più pungenti che ci devono rendere determinati nel migliorarci affinché certi deplorevoli comportamenti siano repressi con rigore e per quanto possibile prevenuti".
"L'Arma è e resterà il luogo che custodisce la fiducia degli italiani - ha proseguito Luzi -, una casa di vetro abitata da spirito autentico di altruismo e rigore. Ne va della credibilità della nostra istituzione costruita in due secoli di storia".
"Dall'inizio dell'emergenza sanitaria l'Arma non ha chiuso una sola stazione e ad oggi, purtroppo, conta oltre 7.600 contagiati e 20 caduti. Un tributo espressione di una naturale scelta istituzionale, della necessità di raggiungere ogni cittadino facendo si che nessuno si sentisse abbandonato". ha concluso Luzi.
"L'Arma è una pedina imprescindibile nel comporre l'articolato mosaico della sicurezza nazionale". Ha evidenziato nel suo discorso di saluto il comandante generale uscente, Giovanni Nistri.
"La centralità dell'Arma è dimostrata dai risultati - ha aggiunto Nistri - dal contrasto alla criminalità organizzata e diffusa ai risultati che derivano dalla nostra peculiarità di protezione sociale nelle pubbliche emergenze".
"Ci sono anche quelli indegni di vestire i nostri alamari, che compiono azioni esecrabili perché in spregio alla parola data e agli stessi colleghi - ha sottolineato Nistri - la loro presenza non è recente novità della nostra organizzazione, come in qualsiasi altra organizzazione - ha aggiunto - al giorno d'oggi tuttavia il clamore che destano queste malefatte rimbomba con maggiora risonanza sui media e nella pubblica opinione ma quale che sia l'eco indotta dai fatti o suggerita dagli osservatori, la risposta dell'Arma non può che essere di ferma condanna, rigore di decisione fino alla rimozione, ma anche sereno esame della situazione affinché se ne traggono insegnamenti e porre in essere eventuali correttivi".
Le esperienze professionali del generale Luzi
Il generale di corpo d'Armata, Teo Luzi è nato a Cattolica (RN) il 14 novembre 1959. È coniugato con la Signora Giusy e ha una figlia, Eleonora. Ha intrapreso la carriera militare nel 1978 con la frequenza del 160 Corso dell'Accademia Militare di Modena, completando gli studi militari presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel biennio 1980-1982.
Ha frequentato il 117 Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra dell'Esercito e, a seguire, il 1 Corso ISSMI (istituto superiore di Stato Maggiore Interforze) nell'anno accademico 1994/1995, poi la 64 sessione ordinaria IASD (istituto alti studi per la Difesa) presso il Centro Alti Studi della Difesa nell'anno accademico 2012/2013, conseguendo, con il massimo giudizio, i relativi titoli: "Scuola di Guerra", "ISSMI" e "IASD".
Ha conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1987 e quella in Giurisprudenza presso il medesimo Ateneo nel 1991. Nel 2004 si e' laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università degli Studi di Trieste. Nello stesso anno ha conseguito il Master di 2 livello in Scienze strategiche presso l'Università degli Studi di Torino e nel 2013 quello di 'Strategia globale e sicurezza' presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza. E' stato direttore della rivista 'Il Carabiniere'; e' iscritto all'Albo dell'ordine dei Giornalisti del Lazio dall'ottobre del 2018.
Ha retto incarichi di comando per oltre 18 anni e, in particolare, quello di comandante della Compagnia di Roma Centro (1984-1992) e dei Comandi provinciali di Savona (2001-2003) e Palermo (2007-2012), periodo, quest'ultimo, durante il quale ha contribuito a consolidare il ruolo delle Istituzioni pubbliche nella società locale e ha dato un rilevante apporto nella lotta contro la criminalità organizzata mafiosa, sia associativa sia economico-finanziaria. Tra altre investigazioni di maggior rilievo, nel 2008 ha coordinato l'operazione 'Perseo' che ha condotto in carcere, per ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, oltre 100 affiliati a 'Cosa nostra', interrompendo il progetto criminale di ricostituire la 'cupola mafiosa' siciliana; ha altresì coordinato investigazioni che hanno consentito il sequestro giudiziario, ai sensi della legislazione antimafia, di beni per un valore complessivo superiore ai 500 milioni di euro. Dal gennaio 2016 al settembre 2018, è stato comandante della Legione Carabinieri 'Lombardia'.
Negli oltre 10 anni di servizio presso il comando generale dell'Arma dei carabinieri, dove ha ricoperto, tra gli altri, gli incarichi di capo ufficio bilancio e capo ufficio Armamento e Equipaggiamenti Speciali, ha esercitato funzioni dirigenziali nel tempo sempre piu' elevate, sino a divenire quale capo del VI Reparto (Pianificazione Programmazione Bilancio e Controllo), responsabile della manovra finanziaria dell'intero bilancio istituzionale e del successivo controllo strategico e, in qualità di Capo del IV Reparto ed Ispettore Logistico (Sostegno Logistico delle Forze), responsabile dell'organizzazione logistica, in Italia e all'estero, e dell'impiego delle risorse economiche assegnate per il funzionamento e ammodernamento dell'Arma.
In tali vesti, ha fatto parte del 'team dirigenziale' (D.M. 29/1/2014) incaricato di individuare la strategia per la realizzazione della 'spending review' nelle Forze armate e della relativa "task force" (D.M. 280/8/2014), e ha preso parte agli analoghi lavori presso il ministero dell'Interno finalizzati alla 'spending review' delle Forze di Polizia. Dal 2004 al 2006 e' stato responsabile per il Ministro dell'Interno di progetti tecnologici del Programma Operativo Nazionale, finanziati per un valore di 40 milioni di euro dell'Unione Europea.
Ha anche assolto vari incarichi all'estero tra cui quello di Capo di Stato Maggiore presso la 'Multinational Specialized Unit' (MSU) in Bosnia & Erzegovina (1998-1999) e Capo team dell''advanced party' MSU in Kosovo. Ha ricoperto, dal 6 settembre 2018 al 15 gennaio 2021, l'alta funzione di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri. È insignito dell'onorificenza di 'Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana'. Crede fortemente nella tutela ambientale e nelle innovazioni dell'Amministrazione pubblica e, nel senso, ritiene che l'assunto di ogni buon dirigente sia l'art. 98 della Costituzione che recita 'I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione'.