AGI - L'infettivologo Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano vede un'Italia tornata alla situazione di marzo sul fronte Covid. "Temo di si'", ha detto rispondendo a una domanda in un'intervista a La Stampa.
"Il numero dei ricoveri e' simile e anche se nella seconda ondata siamo più organizzati ci sono stati 43mila morti, e non è finita" perche' "nei prossimi dieci giorni capiremo quanto pagheremo le festivita' e poi speriamo non arrivi anche una terza ondata", aggiunge.
"Francamente la situazione politica mi indigna", ha poi sottolineato Galli sulla possibile crisi di governo, "sembra l'orchestra che suona mentre il Titanic affonda. Mi pare ci sia ben altro di cui occuparsi in questo momento" in cui "conviviamo con una pandemia disastrosa. Dopo cromatismi regionali vari abbiamo una situazione in peggioramento. Magari non è il momento di distrarsi. Bisognerebbe stringere tutti le fila e aspettare la fine della pandemia per scannarsi".
"Il dato più sensibile - conclude - non riguarda i decessi, che non è detto che siano quotidiani e riguardano malattie protrattesi per settimane, ma ciò che conta è che gli infettati crescono stabilmente e gli ospedalizzati risalgono".