AGI - “Senza la mobilità tra regioni è inutile aprire, tenere aperti gli impianti solo per i residenti non vale la pena. Non si apre il 18? Il Governo ce lo dica. Per il momento ci sono solo voci, tra esse anche quelle importanti del ministro Speranza. Questa incertezza totale è una mancanza di rispetto per tutta la nostra filiera”. Lo dice all’AGI, Valeria Ghezzi presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari parlando sull’ormai quasi certo slittamento ulteriore della stagione sciistica in Italia.
Aprire solo per i residenti aumenta le perdite
“Causa la mancata apertura a dicembre abbiamo già perso 600.000 euro e adesso dico, attenzione a non aprire solo per i residenti e quindi aggravare le perdite”, ha precisato Ghezzi. L’annullamento della stagione turistica invernale peserà al mondo della montagna un fatturato di almeno 10 miliardi di euro. Il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha annunciato che dal 18 gennaio i residenti della provincia di Bolzano potranno andare a sciare in Alto Adige, ma ha aggiunto che se la situazione peggiorerà si richiuderà tutto.
Ghezzi ha quindi spiegato che “senza la circolazione tra regioni come Veneto, Piemonte e Lombardia, è inutile aprire”. Per poi chiedere: “Con i dati dei contagi in netto peggioramento e quindi con le regioni che diventeranno rosse e arancioni, come può fare una persona domiciliata a Torino o Milano che vuole andare a sciare a Sestriere o Valtellina? Impossibile, e quindi per chi apriamo?”.
Non vogliamo sussidi, ma la possibilità di lavorare
Alla domanda se sia preferibile annullare la stagione invernale 2020/2021 in attesa dei ristori del Governo, Ghezzi risponde che i gestori degli impianti "non vogliono andare in cassa integrazione, non vogliano sussidi, sempre se poi arriveranno, ma solo lavorare”. La presidente dell’Anef precisa che ci sono costi da sopportare per tenere il territorio sotto controllo, "perché le piste vanno battute e gli impianti mantenuti”.