AGI - Il clan degli Spada di Ostia è un'associazione per delinquere di tipo mafioso. Lo ha stabilito la prima corte d'assise d'appello di Roma in linea con quanto deciso in primo grado il 24 settembre del 2019. Confermato l'ergastolo solo per Roberto Spada e altre 16 condanne per un totale di oltre 150 anni di reclusione. Si è chiuso così davanti alla prima corte d'assise d'appello di Roma il maxi processo al clan degli Spada di Ostia. La corte presieduta da Andrea Calabria ha confermato due ergastoli inflitti in primo grado: a Ottavio Spada detto Maciste e a Roberto Spada.
Ottavio Spada detto Marco si è visto confermare i 16 anni di carcere, così come Ruben Alvez del Puerto (10 come deciso in assise). Gli altri imputati hanno beneficiato di sconti di pena, in virtù di alcune assoluzioni: Silvano Spada (6 anni), Vittorio Spada (7 anni), Nando De Silvio (6 anni), Daniele Pergola (6 anni), Alessandro Rossi (6 anni), Saber Maglioli (6 anni), Rami Serour (8 anni), Mauro Carfagna (2 anni e 11 mesi), Roberto Pergola (3 anni), Fabrizio Rutilo (7 anni), Claudio Fiore (5 anni) e Mauro Caramia (5 anni).
Il procedimento chiuso in appello era alla maxi-operazione delle forze dell'ordine, denominata 'Eclissi', che il 25 gennaio 2018 portò agli arresti di 32 persone legate al clan Spada, per la maggior parte ritenute, secondo i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale, componenti di un'associazione per delinquere di stampo mafioso.
Tra gli episodi contemplati nel capo di imputazione, c'è anche l'omicidio di due esponenti di un clan rivale, 'Baficchio' (Giovanni Galleoni) e 'Sorcanera' (Francesco Antonini), commeso il 22 novembre del 2011, di giorno e nel centro di Ostia. Tra gli altri reati contestati anche usura, favoreggiamento, estorsione, lesioni personali aggravate, violenza privata e incendio.
In sede di requisitoria, la procura generale aveva chiesto il riconoscimento dell'associazione a delinquere di stampo mafioso e la conferma dei tre ergastoli. Il carcere a vita, però, è stato confermato solo per Roberto Spada, già condannato in via definitiva a 6 anni per l'aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi.