AGI - “Tutti vogliamo che la scuola riapra. Non ci si divida su questo. L’Italia non merita un tale spettacolo". Il richiamo arriva dal segretario Pd, e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
"Per tutti - riprende - è fondamentale e tutti soffriamo dello shock che il virus ha prodotto nelle nostre vite. Il costo economico e sociale è e sarà drammatico, e lo pagheranno soprattutto i giovani: pagheranno di più i debiti che stiamo facendo, la fragilità del mercato del lavoro e, se non ci sbrighiamo a partire con la ricostruzione, pagheranno di più l’arretratezza strutturale al quale il nostro Paese sarà condannato. Su questo bene ha fatto il governo a correggere il piano Recovery aumentando e di molto gli investimenti che hanno un impatto sulle nuove generazioni. Per la ripresa dunque, soprattutto per i giovani, è di fondamentale importanza uscire al più presto dal tunnel. Questo si fa in due modi: contenendo la curva del contagio che potrebbe assumere come in molti Paesi dimensioni inimmaginabili e uccidere migliaia di esseri umani, e proseguendo la campagna vaccinale".
"Ad oggi siamo quasi a 80.000 morti. La scienza sta facendo miracoli, ma la quantità di dosi prodotte in questo momento - ammonisce Zingaretti - ci deve far parlare ancora di mesi di duro lavoro e non di settimane. Va detto che, a fronte del comportamento eroico della maggioranza di persone che ha rispettato le regole, fatto sacrifici, e assunto posizioni responsabili, molti altri in queste settimane hanno invece, in maniera folle, praticato comportamenti irresponsabili danneggiando tutti: cene, feste, incontri e furbizie che a mio giudizio - osserva ancora - andrebbero sanzionate con maggiore durezza. Non li chiamo 'furbetti' ma vanno puniti per il rispetto che dobbiamo a chi le regole le rispetta".
"L'apertura delle scuole porterà un aumento della curva"
"Oggi - riprende Zingaretti - la curva non si è arrestata. Anzi è in aumento. Deve essere chiaro che l'apertura in presenza delle scuole porterà ad un ulteriore aumento della curva ed è molto probabile che presto molte aree torneranno in zona rossa. Quindi nuovi contagi, nuovi ricoveri, terapie intensive piene e aumento delle morti degli esseri umani. Non e' un caso che hanno riaperto le Regioni con alle spalle mesi di dure chiusure con radicali misure di contenimento. Questo deve essere ben chiaro a tutti e a tutte, senza ipocrisie o silenzi".
"Qualcuno ha detto: anticipiamo il vaccino subito al mondo della scuola. Anzi, a questo punto anche dell'Università e Ricerca. Se si abbandona il criterio dell'età perché no? Non sono contrario a priori, ma - rileva ancora - bisogna sapere cosa significa. Si dovrebbero modificare le linee guida, ma questo vorrebbe dire a malati e immunodepressi, anziani che rischiano la vita di mettersi in fila ad aspettare. Qualcuno di loro sarà molto a rischio. Occorrono milioni di dosi, forse solo per le scuole superiori ai tre milioni. Quindi mesi di attesa. Ecco, affrontare il ritorno a scuola significa questo. Non in maniera un po' furba dipingere come un irresponsabile chi si assume responsabilità nel governo del contagio, affrontando la sua complessità e drammaticità".
"Chi parla senza offrire soluzioni danneggia il governo"
"Anche i membri del governo che intervengono senza offrire soluzioni non si rendono conto - avverte - che in primo luogo danneggiano il Governo di cui fanno parte. Ricordo che i presidenti di Regione hanno, non il diritto, ma il dovere qualora la curva epidemiologica varia, di assumere decisioni a tutela della salute e della vita. Lo prevede la Costituzione ed e' coerente anche con gli orientamenti finora adottati dal governo".