AGI - Curva dei contagi in risalita del 27%, dopo 6 settimane consecutive di calo a fronte di un’imponente riduzione dei tamponi.
Stabile la pressione sugli ospedali, con area medica e terapie intensive sopra soglia di saturazione in metà delle regioni.
Tornano nuovamente a salire i decessi: 3.300 (+3,6%). È il bilancio dell'epidemia Covid-19 tracciato dalla Fondazione Gimbe per la settimana 29 dicembre-5 gennaio.
"Si intravede l'inizio della terza ondata con numeri troppo elevati per riprendere il tracciamento, il reale impatto del vaccino è molto lontano e i dati sulle nuove varianti sono preoccupanti". Il sistema regioni “a colori” è da rivedere perché sta dando risultati modesti a fronte di costi economici e sociali elevati.
Rispetto alla settimana precedente, c'è stata un incremento dei nuovi casi (114.132 vs 90.117) e del rapporto positivi/casi testati (30,4% vs 26,2%).
Stabili i casi attualmente positivi (569.161 vs 568.728) e, sul fronte ospedaliero, lievi oscillazioni dei ricoveri con sintomi (23.395 vs 23.662) e delle terapie intensive (2.569 vs 2.549).
"A cavallo del nuovo anno – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – i dati documentano l’inversione della curva dei nuovi casi, in calo da 6 settimane consecutive, e l’incremento percentuale dei casi totali (5,5% vs 4,6%). Numeri sottostimati dalla decisa frenata dell’attività di testing nelle ultime due settimane accompagnata dal netto aumento del rapporto positivi/casi testati che schizza al 30,4%".
Infatti dal 23 dicembre al 5 gennaio, rispetto ai quattordici giorni precedenti, il numero dei tamponi totali si è ridotto del 20,9% (-464.284); quello dei casi testati del 22,5% (-208.361), con una media giornaliera simile a quella di fine agosto.
In quasi tutte le Regioni si registra un incremento percentuale dei casi rispetto alla settimana precedente e sul versante ospedaliero, mentre le curve di ricoveri e terapie intensive mostrano i primi cenni di risalita, l'occupazione da parte di pazienti Covid continua a superare la soglia del 40% in area medica in 10 Regioni, e quella del 30% delle terapie intensiva in 11 Regioni.
In questa fase è molto complesso valutare l'evoluzione della curva per il sovrapporsi degli effetti di restrizioni e allentamenti introdotti nelle varie Regioni e/o con tempistiche differenti.
In generale, secondo la Fondazione Gimbe, tenendo conto che l'impatto delle misure si riflette sulla curva epidemiologica dopo circa 3 settimane, gli effetti delle misure introdotte con il dpcm 3 novembre 2020 si sono definitivamente esauriti.
Le curve cominciano a riflettere i progressivi allentamenti che hanno portato ad un'Italia tutta gialla, eccetto Campania (per propria scelta) e Abruzzo.
L'eventuale impatto delle misure introdotte dal Decreto Natale sara' visibile solo dopo meta' gennaio.
"Le nostre analisi - sottolinea Cartabellotta - documentano che, a circa 5 settimane dal picco, il sistema delle Regioni 'a colori' ha prodotto effetti moderati e in parte sovrastimati: i casi attualmente positivi per la netta riduzione di casi testati nel mese di dicembre, i ricoveri e le terapie intensive per gli oltre 20 mila decessi nelle 5 settimane di osservazione".