AGI - “Noi eravamo pronti a riaprire le scuole superiori il 7 gennaio, ma ci adeguiamo al decreto. Non faccio polemiche con il governo perché so che quella data era vista come fumo negli occhi da molti miei colleghi”. Eugenio Giani, governatore della Toscana, in un’intervista a La Stampa dà l’impressione di non capire bene ma si adegua e accetta la decisione del Consiglio dei ministri che posticipa a lunedì 11 gennaio il ritorno in classe per il 50% degli studenti. Perché, dice, “alcune regioni hanno scelto di far slittare le lezioni addirittura a fine mese e il governo ha tentato di uniformare la ripresa”.
Tuttavia, puntualizza il governatore toscano, “in 4 giorni cambia poco, però così è stato deciso e rispettiamo l'indicazione. Ci tengo a sottolineare che tra le istituzioni non dobbiamo in alcun modo forzare i contrasti, ma cercare di lavorare insieme”. Però Giani ci tiene a far sapere che “abbiamo fatto uno studio approfondito sui trasporti, che sono il vero nodo, e previsto 300 mezzi in più per l'inizio delle lezioni” perché “l'importante è che i cittadini della mia regione sappiano che noi dopo la Befana eravamo pronti per consentire la didattica in presenza al 50% dei ragazzi”.