AGI - Nessun ritardo nelle vaccinazioni in Italia e un piano già delineato che prevede che che dopo il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa si proceda con la vaccinazione degli ultra-80enni: sono i punti chiave di una lettera del commissario per l'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, al Corriere della Sera.
"Prima il personale sanitario e sociosanitario dei presidi ospedalieri, con l'obiettivo di far diventare 'Covid-free' i nostri ospedali, nonché il personale e gli ospiti delle Rsa, perché non siano mai più teatro di quei terribili focolai", ha spigato nell'indicare le priorità che si seguiranno per le vaccinazioni. Si tratta di "un milione e 800 mila persone a cui contiamo di somministrare entrambe le dosi entro il prossimo mese".
"A febbraio partiremo con le persone che hanno più di 80 anni, oltre 4 milioni", ha aggiunto, "poi saranno vaccinati gli anziani dai 60 agli 80 anni, le forze dell'ordine, gli insegnanti e il personale scolastico, i fornitori di servizi pubblici essenziali, gli operatori del trasporto pubblico locale, il personale carcerario e i detenuti". "E, infine, il resto della popolazione".
Le categorie dei cittadini da vaccinare nel corso del tempo sono state individuate in funzione di due parametri, ha spiegato Arcuri, "il livello di esposizione potenziale al contagio e la fragilità".
"Serviranno milioni di dosi (fino a 120 per tutti gli italiani) e, quando ci saranno, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa, che speriamo di concludere in autunno", ha sottolineato il commissario, "i punti di somministrazione diventeranno 1.500, uno ogni 40mila abitanti. Il sistema informativo entrerà a pieno regime e servirà a prenotarsi, governare la somministrazione, la sua accountability e la farmaco-vigilanza".