AGI - Un sit-in davanti a uno degli ingressi del tribunale penale per denunciare "la grave mancanza di personale provocata dalla scopertura di 420 posti rispetto ai 1.204 previsti in organico che determina carichi di lavoro ormai insostenibili" e "l'inadeguatezza delle misure organizzative assunte per garantire la sicurezza nelle aule e negli uffici".
È quello che ha organizzato questa mattina il personale giudiziario in servizio presso il tribunale di Roma, con decine di persone raccolte intorno allo striscione "Fuori distanziati, dentro assembrati". Al centro della protesta, fra l'altro, anche "la mancata riduzione del numero di udienze fissate in presenza, nonostante la situazione logistica del tribunale di Roma non consenta un rigoroso rispetto del distanziamento sia in aula che in cancelleria" e "la durata delle udienze stesse che si protrae ben oltre l'orario di lavoro previsto imponendo il ricorso quotidiano a prestazioni di lavoro straordinario, oltretutto retribuito parzialmente, inadeguatamente ed in forte ritardo".
Il personale giudiziario ha anche lamentato "la difficoltà di organizzare lo smart-working, indicato dal ministero quale strumento imprescindibile per garantire la salute dei lavoratori, soprattutto quelli definiti "fragili" proprio per la necessità di garantire servizi essenziali e indifferibili" e "l'emanazione di disposizioni organizzative interne assunte regolarmente senza la prevista interlocuzione con le RSU e le organizzazioni sindacali".