AGI - L’ala ‘rigorista’ dell’esecutivo alza il muro sull’ipotesi di modificare il divieto di spostamento previsto dal dpcm di Natale. Per dare un via libera allo spostamento tra i Comuni occorrerebbe – questa la tesi - modificare il decreto o presentarne un altro e non ci sono neanche i tempi tecnici per farlo.
Del resto è lo stesso ministro della Salute Speranza a spiegare che le misure restano queste e non cambieranno. E ad annunciare la linea dura del governo nei confronti dell’Abruzzo che ha deciso di passare alla fascia arancione: “Porteremo l’ordinanza di fronte ad un giudice”.
“Le misure non si vedono giorno per giorno, c'è bisogno di un tempo piu' lungo: oggi stiamo vedendo i risultati del tempo in cui c'erano zone rosse che oggi non lo sono piu'”, l’alt di Speranza, "si tratta di una riduzione, ma lenta, dovuta alle misure che abbiamo adottato e ai comportamenti delle persone. Ma guai a pensare che questo rappresenti uno scampato pericolo".
E’ vero che sono 14.842 i positivi al coronavirus con 149.232 tamponi nelle ultime 24 ore e che il rapporto tra positivi e tamponi è del 9,9 per cento (in calo rispetto a ieri, era del 12,3% ma il numero delle vittime (oggi 634) certifica che la seconda ondata non e’ affatto passata. E che occorre continuare a tenere alta la guardia.
"La nostra proposta è di una correzione alle ultime disposizioni sul Natale: concedere la possibilità di spostamenti tra Comuni all'interno della stessa provincia nelle giornate delle festività. Sarebbe una soluzione di buon senso, una mediazione tra sicurezza e umanità", la richiesta del presidente dell'Unione delle Province, De Pascale. "Se mi metti il limite al comune e vivi a Roma o a Milano e un conto, se vivo in comune con 600 abitanti è un altro. Mi fanno schifo posizioni che portano a creare cittadini di serie A e di serie B'', rimarca il dem Marcucci.
"Non sono accettabili limitazioni così oppressive degli spostamenti degli italiani, l’esecutivo crea così cittadini di serie A e cittadini di serie B", afferma l'azzurra Gelmini. Intanto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto sapere che si sottoporrà quando sarà possibile alla vaccinazione contro il Covid, senza ovviamente scavalcare l'ordine delle precedenza delle categorie a rischio, secondo le disposizioni delle competenti autorità.