AGI - Trovata morta, uccisa dall'uomo con cui aveva una relazione, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Loredana Scalone aveva 51 anni, una separazione alle spalle, una figlia di 26 anni e da poco anche una nipotina. Da qualche tempo, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, aveva iniziato una relazione con un uomo di 36 anni, Sergio Giana, sposato e residente a Badolato, un paese non distante da quello di Loredana.
Il corpo della donna è stato rinvenuto nella tarda serata di ieri tra gli scogli di località Pietragrande, località turistica situata nel comune di Stalettì, sulla costa ionica catanzarese. E’ qui che l’uomo ha gettato il cadavere dopo averlo trafitto con diverse coltellate. Una furia che nemmeno gli inquirenti riescono a descrivere.
L’allarme era scattato nella giornata di lunedì, quando Loredana Scalone non aveva fatto rientro a casa dopo alcune ore di lavoro come donna delle pulizie in un'abitazione privata. I familiari si sono rivolti subito ai carabinieri della stazione di Gasperina che hanno fatto scattare le ricerche. Sono bastate poche testimonianze per arrivare a Giana. Molti sapevano della relazione tra i due, anche se non era una storia di dominio pubblico.
I carabinieri della compagnia di Soverato, guidati dal capitano Luigi Cipriano, e i colleghi del comando provinciale di Catanzaro lo hanno rintracciato senza difficoltà e lo hanno interrogato per ore. E’ stato lui a crollare e a fornire elementi importanti per il ritrovamento del cadavere della donna tra gli scogli di Pietragrande, recuperato dai vigili del fuoco non senza difficoltà.
Il movente del delitto non è ancora chiaro, forse una lite improvvisa; gli inquirenti parlano di motivi passionali, ma bisognerà attendere i riscontri investigativi per ricostruire completamente l’accaduto. Fondamentali anche le immagini estrapolate da alcune telecamere di sorveglianza, mentre i militari dell’Arma stanno acquisendo i messaggi e le telefonate tra Loredana e il suo carnefice nel tentativo di aggiungere ulteriori tasselli.
Gli esami autoptici, disposti dal sostituto Anna Chiara Reale della Procura di Catanzaro, potranno fornire ulteriori elementi sia sull’orario del delitto, presumibilmente avvenuto lunedì, sia sul numero di colpi che sarebbero stati assestati con un coltello dalla lama lunga. Un’aggressione violenta e fulminea. Loredana Scalone, probabilmente e non è riuscita nemmeno a provare un tentativo di difesa, considerato che il suo aggressore non ha riportato neanche un graffio.
Il femminicidio in Calabria le manifestazioni per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.