AGI - L'Austria dice no alla richiesta dell'Italia di un coordinamento europeo sulla chiusura degli impianti sciistici a causa dell'emergenza Covid.
Vienna avverte che servirebbero risarcimenti
“Non otterremo nulla dalla richiesta avanzata dall’Italia di tenere chiusi i nostri impianti di risalita”, ha detto la ministra austriaca del Turismo, Elisabeth Koestinger. “Le vacanze invernali in Austria saranno sicure, le nostre aziende dispongono già di concetti di sicurezza completi per le vacanze sugli sci”, ha aggiunto Koestinger.
E il ministro delle finanze austriaco, Gernot Bluemel, da parte sua ha messo l'accento sull'aspetto economico della questione: “Se l'Unione Europea vuole veramente pesare alle restrizioni per la stagione sciistica, dovrà assicurare l’80 per cento dei proventi, in linea con quanto prevede lo Stato austriaco in termini di risarcimenti agli esercizi commerciali chiusi”, ha avvertito Bluemel.
Conte ha parlato con von der Leyen
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva spiegato che il problema è come si fa a garantire che, con gli impianti italiani chiusi, i nostri connazionali non vadano a sciare in Francia o in Austria per poi tornare contribuendo così ad un nuovo innalzamento della curva del contagio.
Per dare seguito al quesito, il premier ha affrontato il tema con la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. Uno scambio di vedute che Conte ha sintetizzato così su Twitter: "Ottimo scambio di vedute oggi con Von der Leyen su Global Health Summit in collegamento con il G20, coordinamento europeo delle misure sanitarie sul Covid-19 in occasione del periodo natalizio, un’azione europea più efficace sul tema migrazione con i Paesi extra-UE, e su Brexit".
Ottimo scambio di vedute oggi con @vonderleyen su #GlobalHealthSummit in collegamento con il G20, coordinamento europeo delle misure sanitarie sul #Covid19 in occasione del periodo natalizio, un’azione europea più efficace sul tema migrazione con i Paesi extra-UE, e su Brexit pic.twitter.com/i1ISRwwS8R
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) November 24, 2020
Il primo step per arrivare al coordinamento europeo potrebbe essere, dunque, il G20 della salute annunciato pochi giorni fa dal presidente del consiglio e che si terrà nel 2021, durante la presidenza italiana del G20. Subito dopo la telefonata con la numero uno della Commissione, il presidente del Consiglio ha riunito i capi delegazione dei partiti di governo per aggiornarli a fare il punto sulle prossime mosse.