AGI - Tre medici di famiglia su quattro sono disponibili per la somministrazione del vaccino anti Covid. È quanto emerso dal 37mo Congresso Nazionale SIMG - Società Italiana Medicina Generale e delle Cure Primarie. Il 73% dei medici, interpellato nel corso di un sondaggio online (circa mille i camici bianchi coinvolti), ha risposto che con adeguate informazioni e condizioni è disponibile a eseguire le vaccinazioni per il Covid-19 che saranno disponibili nei prossimi mesi.
“È un dato significativo – ha commentato Claudio Cricelli, Presidente SIMG – la stragrande maggioranza ha risposto che percepisce la vaccinazione anti-covid come un compito della propria professione di Medico di Medicina Generale all’interno del SSN e nel sistema territoriale di Sanità. Bisogna riflettere su questo dato, che è straordinario, specie alla luce delle polemiche della Medicina Generale delle ultime settimane. Ciò che dà forza è anche il dato che, con le adeguate condizioni, il 99% dei Medici interrogati da della SIMG intende dare il proprio contributo in prima linea; soltanto l’1% ha risposto che non è un nostro compito. Di quei pochi che rappresentano questo 1% che ha risposto negativamente è importante comprendere le ragioni, non per fare polemica, ma per costruire percorsi di crescita per tutta la professione. Ci troviamo di fronte a una sfida senza precedenti. Non è mai successa nella storia dell’umanità una vaccinazione di massa, che teoricamente dovrebbe coinvolgere tutti gli esseri umani. Di fronte a questa sfida si pongono quesiti, interrogativi, domande e riflessioni totalmente inedite. Per questo noi vogliamo sentire le opinioni articolate di tutti i colleghi”.
Nelle sessioni di apertura del Congresso è stato posto in luce il ruolo strategico dei Medici di Medicina Generale non solo nella lotta al Covid-19, ma più in generale nel tutelare la Salute collettiva.
“Grazie a strumenti come il GPG - General Practice Governance possiamo registrare in tempo reale tutti gli accadimenti e gli eventi clinici che accadono alla popolazione di questo Paese – ha spiegato il Prof. Cricelli - tutta la classe dirigente deve comprendere che non esiste cosa più potente della capacità di registrare in tempo reale ciò che avviene alla popolazione del Paese e i MMG sono una risorsa preziosa. Peraltro, i nostri strumenti sono stati creati e sviluppati autonomamente. Noi siamo la spina dorsale, spesso misconosciuta, del vero sistema di Sanità pubblica territoriale”.
Si svolge da sabato 21 a domenica 29 novembre 2020 il 37° Congresso Nazionale SIMG - Società Italiana Medicina Generale e delle Cure Primarie: è la Settimana della Medicina Generale, in modalità online. Nel congresso sono messi in rilievo i principali problemi clinici che si presentano al Medico di Medicina Generale (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, neurodegenerative, controllo del dolore, solo per citare i più ricorrenti) e che dovranno essere affrontati con un approccio manageriale tenendo conto di un contesto che sempre più frequentemente coinvolge la comorbidità, la fragilità, la disabilità, l’età avanzata e, con questi, le politerapie.
Particolare attenzione rivolta anche alla qualità delle cure e alla misurabilità dei percorsi, senza trascurare gli aspetti di relazione e coinvolgimento dei pazienti. Presentate e discusse anche tutte le novità terapeutiche, con particolare attenzione ai farmaci destinati al trattamento delle più frequenti e importanti malattie croniche, prevalentemente gestite a livello territoriale (Diabete, BPCO, Ipertensione Arteriosa, Fibrillazione Atriale, Osteoporosi), alcune delle quali sottoposte a limitazioni prescrittive imposte ai Medici di Medicina Generale dagli Enti Regolatori.