AGI - E' stata arrestata la minorenne che ieri ha gettato il piccolo che aveva appena partorito dal balcone della sua abitazione. La tragedia si è consumata alla periferia di Trapani. La giovane si trova all'ospedale Sant'Antonio Abate, piantonata dalla polizia con l’accusa di omicidio volontario in attesa dell'interrogatorio di garanzia da parte dei giudici del Tribunale dei Minori.
L'interrogatorio di ieri sera si è svolto nel reparto ostetricia e ginecologia dell'ospedale Sant'Antonio Abate ed è stato condotto dalla polizia su delega dei pm della Procura dei minori di Palermo, titolari dell'indagine. Nel pomeriggio, in attesa di sviluppi, è stata allertata anche la procura di Trapani, competente per eventuali complici nel delitto e al nosocomio era presente anche il procuratore aggiunto Maurizio Agnello.
Il ritrovamento del corpicino
Il ritrovamento del corpicino è avvenuto ieri intorno alle 11.30, all'interno di un complesso residenziale nella periferia della città. A segnalare la presenza del neonato, con ancora il cordone ombelicale attaccato, sono stati due residenti della zona. Sul luogo sono intervenuti il personale del 118, gli agenti del commissariato di polizia di Trapani e della scientifica. Il cadavere si trovava in prossimità della finestra della cameretta della minorenne che era ancora all'interno dell'abitazione.
Nel corso di un sopralluogo la scientifica ha rilevato "tracce ematiche presenti sul davanzale marmoreo della finestra della cameretta da letto della minore", recuperando "nella spazzatura asciugamani e indumenti da bagno intrisi di sostanza ematica".
"Non sapevo di essere incinta"
Nell'immediato la minorenne era stata condotta all'ospedale di Trapani e sottoposta a intervento chirurgico per gli esiti della gravidanza, mentre il cadavere del bimbo è stato trasferito all'istituto di medicina legale di Palermo per l'autopsia.
Secondo i racconti raccolti dagli investigatori, la ragazza era a casa con la madre e una collaboratrice domestica, che ha riferito di aver visto un rivolo di sangue uscire dal bagno, che però si trova dalla parte opposta rispetto alla cameretta da cui avrebbe lanciato il neonato. In serata, alla presenza del difensore, sono state raccolte le sue dichiarazioni nel corso delle quali la minore ricostruiva i fatti, confermando la sua responsabilità e affermando di aver compiuto il gesto in quanto, a suo dire, sconvolta dall’inaspettato parto e non cosciente del suo stato di gravidanza.
In queste ore gli investigatori cercheranno di ricostruire il contesto in cui è maturato l'omicidio, interrogando alcune delle persone più vicine alla minorenne.