AGI - Il dilagare della pandemia che sta colpendo con violenza tutta l'Italia e in maniera particolare alcune regioni d'Italia dove i contagi continuano a crescere in maniera preoccupante spinge i governatori a prendere misure restrittive rispetto al Dpcm. Accade in Campania, in Lombardia, in Piemonte e in Liguria.
Campania
La Regione Campania ha chiesto al ministro della Salute di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire dal prossimo fine settimana. Il governatore Vincenzo De Luca lo aveva annunciato dicendo: "Ci prepariamo a chiedere in giornata il coprifuoco, il blocco delle attività della mobilità da questo fine settimana". E aveva poi spiegato: "Volevamo partire dall'ultimo weekend di ottobre, ma partiamo ora, si interrompono le attività e la mobilità alle 23 per contenere l'onda di contagio. Alle 23 da venerdì si chiude tutto anche in Campania, come si è chiesto anche in Lombardia". Due nuove decisioni sulla scuola: partono subito progetti finalizzati alla didattica in presenza per i bambini autistici e/o con disabilità. Per l'attività in presenza delle scuole elementari, l'obiettivo è iniziare da lunedì 26 ottobre. Prima però ci sarà un’ulteriore verifica che sarà svolta nei prossimi giorni sull’andamento dei contagi registrato nel personale scolastico e negli alunni. Per i dati epidemiolgici, Limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati previa autocertificazione da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali. inoltre, per Arzano sarà disposta l’istituzione della zona rossa.
Lombardia
La Regione ha preso già lunedì la decisione di fermare ogni attività e gli spostamenti, salvo comprovati motivi di necessità, nell'intera regione dalle 23 alle 5 del mattino a partire dal prossimo giovedì. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha spiegato che se non scattasse il coprifuoco in Lombardia la situazione dei contagi e dei ricoveri sarebbe insostenibile per gli ospedali: si arriverebbe a "4 mila entro fine mese che ingolferebbero il sistema sanitario e impatterebbero anche sulle altre importanti cure che il sistema sanitario gestisce. Il sindaco in un video messaggio su Facebook ha spiegato che alla base della decisione di far scattare il coprifuoco, presa lunedì insieme al presidente della Regione Attilio Fontana c'è la relazione del Cts regionale. "Lunedì in terapia intensiva c'erano 113 persone, ma soprattutto quello che ci è stato detto è che con le misure di prevenzione a oggi adottate c'è una seria probabilità che entro fine mese, a breve, questi 113 diventino 600 e soprattutto che ci siano 4 mila ricoveri. Grave per il numero delle persone in terapia intensiva, ma anche per il numero dei ricoveri" che metterebbero in seria difficoltà gli ospedali". Per tutto questo si è deciso per il coprifuoco che durerà tre settimane, dalle 23 alle 5 del mattino con la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica.
Piemonte
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato un'ordinanza che prevede centri commerciali chiusi il fine settimana e la didattica a distanza al 50% per le scuole superiori. ""Abbiamo fatto scelte di rigore e prudenza, ma anche di buon senso - spiega - il rigore serve per evitare il lockdown generalizzato per tutti. Se tutti rispettiamo le regole - aggiunge - potremo continuare a vivere la normalità". L'obiettivo, per Cirio "è riuscire ad allungare l'onda d'urto nel tempo". "Il lockdown - spiega ancora - sarà solo dove serve". Centri commerciali chiusi nel fine settimana, dunque, su tutto il territorio regionale. Rimarrà aperta solo la parte alimentare e le farmacie, i generi cioè di prima necessità". La decisione di chiudere i centri commerciali in Piemonte nel fine settimana "è una scelta - spiega il presidente della regione - dovuta al fatto, da un lato, che si tratta di luoghi di assembramento importante e dall'altro anche per la posizione di confine di alcune nostre zone con la Lombardia". "Essendo chiusi i centri commerciali in quella regione vorremmo evitare - spiega - l'assalto su quelli piemontesi. Un rischio che non vogliamo correre".
Per quanto riguarda la scuola, didattica mista, in presenza e a distanza, a partire da lunedì, per le scuole superiori del Piemonte. Il provvedimento, contenuto nell'ordinanza firmata dal presidente della Regione Piemonte riguarda gli studenti delle classi che vanno dalla seconda alla quinta, circa 135mila ragazzi. "Le scuole - spiega Cirio - avranno alcuni giorni per adeguarsi e predisporre una didattica a distanza alternata. Alleggeriremo del 50% la presenza degli studenti. La scuola è un luogo estremamente sicuro, ma la stessa sicurezza non sono in grado di garantirla i trasporti".
Liguria
Al via da lunedì 26 ottobre e fino al 13 novembre 2020 la didattica digitale integrata per una quota non inferiore al 50% in tutte le classi superiori (secondarie di secondo grado), statali e paritarie, della Liguria, in modalità alternata alla didattica in presenza, con l’esclusione delle classi prime di ogni tipologia di indirizzo e/o articolazione. È quanto prevede l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, d’intesa con il ministro della Salute Speranza e anche con la Regione Piemonte. “Questo comporta un minor affollamento sui mezzi pubblici che misureremo già da lunedì – spiega Toti - anche al fine di scendere sotto il 50% di riempimento dei mezzi stessi e consente anche un minor affollamento in entrata e uscita dalle scuole”. L’ordinanza prevede che siano le Istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, ad individuare le misure che riterranno più idonee, tenuto conto dell’organico e del contesto organizzativo interno. La proporzionalità e adeguatezza delle misure adottate saranno garantite attraverso le previste riunioni periodiche del Tavolo regionale operativo. Rimane fermo, per gli alunni con disabilità, gli alunni con bisogni educativi speciali, gli alunni ricoverati presso strutture ospedaliere o in cura presso la propria abitazione e gli alunni frequentanti le scuole carcerarie, quanto previsto dalle “Linee guida per la didattica digitale integrata”, adottate con Decreto del ministro per l’Istruzione n. 80 del 7 agosto 2020".
"A partire dalle 12 di mercoledì 21 ottobre e fino alle 24 del 13 novembre prossimo, entrano in vigore su tutto il territorio regionale alcune misure: è divieto assoluto di assembramento; è divieto di manifestazioni pubbliche e private; le attività di sale gioco, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 5 alle ore 18 è chiusura dei centri culturali e sociali e dei circoli ludico ricreativi, consentendo esclusivamente dalle 5 alle 24 i servizi di bar e ristorazione nel pieno rispetto delle specifiche linee guida adottate per queste attività è nelle scuole di ogni ordine e grado è consentita l’attività di educazione fisica svolta esclusivamente in forma individuale".