AGI - "Le misure sono troppo blande rispetto alla velocità di ascesa della curva del contagio, oltre che tardive perche' i numeri odierni riflettono comportamenti di 2-3 settimane fa. Peraltro, gli effetti di tali misure saranno difficilmente misurabili perché neutralizzati sia dall'incremento esponenziale dei contagi, sia dall'ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale". È l'analisi di Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, intervistato da Fanpage.
"Più in generale le misurerestrittive - nazionali regionali o locali - non possono inseguire i numeri del giorno, ma devono essere commisurate alla proiezione della curva dei contagi a 3-4 settimane. Altrimenti, i tempi della politica e della burocrazia, mettono il turbo ad un virus già velocissimo".
"Purtroppo - sottolinea Cartabellotta - il trend da lineare è diventato esponenziale. La crescita dei contagi, dopo l'impennata di ferragosto, si era stabilizzata intorno a 10-12 mila casi settimanali sino a fine settembre. Ad ottobre nella prima settimana il monitoraggio GIMBE ha riportato oltre 17 mila casi e nella seconda piu' di 35 mila. Adesso nella terza settimana i nuovi casi sono già oltre 26 mila casi e supereranno il tetto dei 50 mila".
E ancora: "Siamo in una fase di circolazione del virus molto sostenuta, documentata dall'impennata del rapporto tra positivi e casi testati: la media nazionale negli ultimi 7 giorni e' dell'8% con punte del 22,8% in Valle d'Aosta e del 18,8% in Liguria. In ogni caso, numeri e trend documentano inequivocabilmente che nelle Regioni dove il tracciamento dei casi e' fuori controllo iniziano a riempirsi gli ospedali. E anche qui la curva negli ultimi 10 giorni ha cambiato decisamente passo. Al 16 ottobre ci sono 6.178 pazienti ospedalizzati con sintomi e 638 in terapia intensiva. Al 1 ottobre i numeri corrispondenti erano 3.097 e 291".