AGI - Il vaccino contro il morbillo potrebbe diminuire il tasso di mortalità legato al nuovo coronavirus e ridurre notevolmente la probabilità che si manifestino sintomatologie acute o gravi. L’incoraggiante ipotesi è il risultato di uno studio, pubblicato sull’European Journal of Allergy and Immunology, condotto dagli esperti del Centre for Excellence in Asthma and Allergy - presso l’Hospital Médica Sur, a Città del Messico - che hanno esplorato la possibilità di contrastare la pandemia con la procedura di immunizzazione del vaccino trivalente contro parotite-morbillo-rosolia (MMR).
“La diffusione del nuovo coronavirus in Messico ha coinciso con un aumento dei casi di morbillo - afferma Desiree Larenas-Linnemann, direttrice del Centre for Excellence in Asthma and Allergy, presso l’Hospital Médica Sur - tanto che il ministero della Salute aveva raccomandato le vaccinazioni contro la malattia esantematica. Abbiamo voluto testare l’efficacia della vaccinazione anche contro SARS-CoV-2”.
L'analisi su 255 persone vaccinate
Il team ha analizzato 255 soggetti vaccinati con MMR nelle prime fasi di diffusione del nuovo coronavirus, molti dei quali si trovavano a contatto quasi costante con pazienti Covid-19, per cui presentavano un rischio di contagio estremamente elevato. “Ventisei pazienti hanno contratto Covid-19 - commenta l’esperto - ma la caratteristica comune era che la malattia si è manifestata con una sintomatologia lieve”.
All’inizio della pandemia, il gruppo di ricerca, notando la natura contagiosa e virulenta dell’agente patogeno, ha cercato metodi per migliorare l'immunità innata con procedure già note. “Avevamo già condotto indagini sul concetto poco conosciuto di ‘immunità addestrata’ - spiega Larenas-Linnemann - che si riferisce alla risposta immunitaria potenziata a un determinato patogeno, dopo essere stato esposto, per vaccinazione o contrazione della malattia, a un altro patogeno non correlato. Questo significa che alcune vaccinazioni potrebbero prevenire la malattia bersaglio, ma anche altre infezioni”.
La scienziata precisa che, dopo anni di dibattiti e diffidenze, questo concetto è ormai accettato e riconosciuto. In uno studio osservazionale prospettico presso l'Hospital Médica Sur, il team ha somministrato ai propri pazienti dosi di MMR, considerato sicuro e adottato in tutto il mondo come procedura di immunizzazione contro la malattia esantematica, predisponendo poi il follow up dei pazienti.
“Si trattava di persone considerate ad alto rischio di infezione - commenta l’autrice - perché si prendevano cura di familiari malati o per via della loro età. La gravità clinica dei soggetti risultati poi positivi ai test è stata classificata su una scala semplificata a 7 valori, da 0 a 6, per distinguere la situazione clinica dei pazienti. Tra i 255 soggetti vaccinati, c'erano 24 casi di Covid-19 confermati e 12 altamente probabili, ma i casi erano tutti meno gravi rispetto al gruppo di controllo (i dati generali di analisi e monitoraggio della malattia per i pazienti che non avevano ricevuto MMR a inizio pandemia)”.
Rilevati sintomi respiratori minori
Gli studiosi riportano solo sintomi respiratori minori, nessun caso di insufficienza respiratoria tale da richiedere necessità di ossigeno o ventilazione.“Siamo rimasti molto sorpresi da questi risultati - afferma Peter Aaby del Bandim Health Project in Guinea-Bissau e del Research Center for Vitamins and Vaccines (CVIVA), un istituto governativo di ricerca e salute gestito dal ministero della Salute danese a Copenaghen - ma allo stesso tempo non meraviglia il fatto che il vaccino MMR possa fornire in qualche modo una protezione aggiuntiva contro il nuovo coronavirus”.
I ricercatori di tutto il mondo sono impegnati a studiare la capacità di vaccini vivi esistenti di contrastare o prevenire le complicazioni più gravi di Covid-19, e il team di Médica Sur ha esplorato anche le potenzialità del vaccino contro la tubercolosi (BCG), che però sembra aumentare le risposte della citochina, il che ha dissuaso gli scienziati dall’approfondire gli esperimenti in quel senso.
“Il BCG non viene inoltre utilizzato in tutto il mondo, e le scorte esistenti sono necessarie a salvare vite umane - spiega Larenas-Linnemann -. MMR è universalmente considerato sicuro e i risultati per adesso sono molto promettenti. Raccoglieremo ulteriori dati, è necessario proseguire gli studi per ottenere risposte concrete”.
“Quello che serve è uno studio prospettico randomizzato - rileva Paul Fidel della Louisiana State University -. I vaccini potrebbero rappresentare un valido strumento durante l’emergenza sanitaria, ma è presto per stabilire se una procedura di vaccinazione potrà essere sufficiente a fornire una protezione adeguata a tutti i soggetti più fragili”.