AGI - "Con numeri attuali non vedo rischio di un lockdown nazionale. E' chiaro che serve lo sforzo di tutti. Io vedo più probabili dei lockdown circoscritti laddove ci fossero focolai che non possono essere controllati". Così il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta', condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. "Certo - ha aggiunto - bisogna vedere quanto e come saliranno questi numeri e vedere quale sarà la pressione a carico del servizio sanitario nazionale. Rispettando le regole il virus circola di meno, si può controllare meglio facendo più test diagnostici, anche rapidi a larga scala, con una potenza di fuoco di almeno 300mila test giornalieri per individuare subito i positivi".
Commentando i dati, il viceministro ha dichiarato: "Bisogna allenarsi a convivere con il virus e questo significa anche saper leggere i numeri che ogni giorno ci arrivano. Io il primo dato che vedo è quello dei ricoveri in terapia intensiva, ancora prima di quello delle ospedalizzazioni. E' quello il dato più importante. I numeri delle terapie intensive stanno salendo lentamente, al momento siamo lontanissimi da un sovraccarico, ma quello è un numero totale nazionale, se la crescita è evidente in determinate aree del Paese, in quelle aree possono venire a crearsi situazioni critiche. Io non vado a vedere il numero dei tamponi - ha concluso - è normale che più tamponi si fanno più si trovano positivi, il positivo non è malato".
La scuola è un luogo molto sicuro
"E' molto prematuro parlare di questo perché la scuola è un luogo molto sicuro. Laddove c'è il protocollo e la rigidità c'è un basso rischio, laddove invece non c'è il protocollo, come la sera ad una cena con gli amici, il rischio si alza. Nella scuola c'è questa rigidità, i protocolli consentono a scuola e università di andare avanti con un bassissimo rischio che ovviamente deve essere anche monitorato", ha detto il viceministro della Salute.
Previsioni sul vaccino creano solo polemiche
"Qualunque previsione in questo momento rischia solo di creare polemiche, di far parlare di cose ancora non note. Aspettiamo di avere il vaccino", ha detto Sileri.
"E' verosimile che possa essere disponibile un vaccino già dall'inizio del prossimo anno, ma non significa che in quel momento sarà disponibile in grandi quantità. Iniziare a fare adesso questi discorsi è prematuro e serve solo ad alimentare polemiche. Se non c'è ancora il quando, è difficile parlare del come".
Immuni efficace; 15% popolazione l'ha scaricata
"L'applicazione è efficace, abbiamo superato la soglia del 15% della popolazione che l'ha scaricata e questo aiuterà a bloccare i focolai. è chiaro però che vi è una riluttanza che piano piano si sta superando, serve un'azione informativa maggiore sull'importanza dell'applicazione Immuni", ha osservato Sileri.