AGI - L'ordinanza che scatta alle 12 a Genova "prevede alcune misure che vanno ad aggiungersi a quelle previste dal Dpcm e condivise con il ministro della Salute, con cui ho parlato a lungo oggi pomeriggio. Si tratta di misure non particolarmente gravose rispetto al Dpcm, ma che riteniamo possano essere utili a drenare ulteriormente il contagio, che si concentra soprattutto nell'area della Città metropolitana di Genova". Lo ha detto ieri il governatore ligure, Giovanni Toti in conferenza stampa.
Nell'ordinanza si fa riferimento ad alcune aree della città dove scatterà il divieto assoluto di assembramento "h24", precisa la Regione Liguria. In merito ai dati, Toti ha osservato che "ai tamponi molecolari, che oggi sono quasi 4mila, bisogna aggiungere circa 1500 tamponi antigenici rapidi effettuati solo dalla Asl3 che sta lavorando per aprire un ulteriore punto analogo all'ambulatorio della Commenda anche nel ponente cittadino. Questo significa che ogni giorno vengono effettuati su tutto il territorio oltre 5mila tamponi, tra molecolari e antigenici".
Per quanto riguarda i ricoveri, "ci sono 315 persone in ospedale - ha proseguito Toti - con le terapie intensive che oscillano sotto le 30 unità da diversi giorni. I 16 pazienti ospedalizzati in più sono quasi tutti concentrati nell'area metropolitana di Genova mentre scendono gli ospedalizzati nelle Asl5. Ieri è stato registrato 1 solo decesso, per cui rivolgiamo le condoglianze alla famiglia".
A fronte dei dati, il presidente della Liguria ha sottolineato che "si registra un aumento dei ricoveri nei reparti a bassa complessità di cura e questo incide anche sul numero dei decessi, che, a parità di persone ricoverate, oggi sono significativamente piu' bassi rispetto alla primavera, nella fase più critica della pandemia quando i numeri erano molto piu' bui rispetto ad oggi. Per questo - ha aggiunto - stiamo adeguando l'offerta alle necessità dell'area metropolitana: al San Martino è stato aperto un ulteriore spazio per i malati covid e contiamo nei prossimi giorni di aprire un altro settore dedicato alla bassa e media complessità di cura. Per il momento, invece, non sarà aperto il cosiddetto 'fagiolone' che e' il polmone del San Martino dedicato alle terapie intensive", ha concluso Toti.