AGI - Cecilia Marogna, la consulente di relazioni diplomatiche legata al cardinale Angelo Becciu e coinvolta nello scandalo finanziario che investe il Vaticano, è stata arrestata dalla Guardia di Finanza a Milano. Cecilia Marogna è stata arrestata su mandato di cattura internazionale emesso dal Vaticano, eseguito tramite Interpol dalla Guardia di finanza di Milano. Il reato contestato è peculato per distrazione dei beni. Ora sarà avviata la procedura di estradizione.
La 39enne cagliaritana avrebbe ricevuto bonifici per mezzo milione di euro per le sue consulenze alla Segreteria di Stato, quando il cardinale Angelo Becciu era Sostituto. Lei, in una intervista al Corriere, ha smentito le indiscrezioni che la vogliono come figura legata all'alto prelato e destinataria di bonifici a una società situata in Slovenia che fa missioni umanitarie. "Io amante del cardinale? Assurdo. Sono un'analista politica e un'esperta di intelligence". Lo stanziamento a suo favore era di "500 mila su 4 anni e incluso il mio compenso, i viaggi, le consulenze uscite da quel conto, situazioni da gestire in varie aree", precisa. "I soldi sono giunti a tranche sulla mia società in Slovenia", aggiunge raccontando di avere conosciuto Becciu nel 2015 dopo avergli scritto una mail "per capire se le mie analisi fossero corrette, e quali fossero - dice - i problemi di sicurezza delle Nunziature e delle Missioni". Becciu la ricevette e, secondo il suo racconto, in Vaticano "mancava una diplomazia parallela" nei Paesi nordafricani e mediorientali. "Ma io sapevo cosa fare e come muovermi - sottolinea -, anche per ridurre i pericoli derivanti alle Nunziature dalle cellule terroristiche presenti in quei Paesi".
In merito alle indiscrezioni, secondo le quali il denaro ricevuto sarebbe stato speso in borse di grandi marchi e in shopping di lusso, Marogna replica: "Magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare con il Presidente del Burkina Faso". Sempre al Corriere la donna ha ammesso le conoscenze con il faccendiere Flavio Carboni e il massone dissidente Gioele Magaldi, quanto ai rapporti con i Servizi, li descrive "di stima e collaborazione coi vertici".