AGI - Restituiti perché portano iella. E l'epilogo di una vicenda di un furto di frammenti antichi negli scavi di Pompei che risale al 2005.
La loro restituzione In forma anonima passa attraverso il barista di un locale a ridosso di uno degli ingressi del parco archeologico più noto al mondo.
È stato lui a Chiamare i carabinieri e a consegnare loro una busta priva di qualsiasi intestazione, ma con un francobollo canadese, all'interno del quale c'erano i cinque piccoli reperti trafugati. Insieme a questi, due lettere in inglese nelle quali veniva spiegato come i frammenti fossero stati portati via durante una visita ai resti della città sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, e come fosse stata decisa dai turisti ladri la loro restituzione perché portavano sfortuna.
Insieme alle lettere, dunque, due frammenti di mosaico, un frammento tolto da una parete di una domus e due frammenti di anfore. I militari dell'Arma hanno già consegnato il materiale alla direzione del Parco.