AGI - Se continua questo trend di crescita dei contagi, "rischiamo 16mila casi in un giorno, assolutamente sì, come in questo momento ha la Francia, o anche la Spagna e Gran Bretagna che hanno fatto gli stessi nostri errori. Purtroppo questa seconda fase della sottovalutazione dell'epidemia è un fatto troppo generale". Così a SkyTg24 Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l'emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica di Roma.
In Campania e Lazio terapie subintensive quasi piene
"Non possiamo pensare che il virus non giri, questo è un virus insidiosissimo che sta di nuovo riempiendo gli ospedali. Gli ospedali Covid in Campania e Lazio sono quasi pieni e mi preoccupano molto non tanto le terapie intensive, di cui si parla, ma le terapie subintensive perchè ci sono i pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo e i posti si stanno saturando già adesso. Figuriamoci quando arriverà l'influenza cosa succederà", ha osservato Ricciardi, secondo cui "non siamo al collasso no - ha precisato - ma siamo in una situazione di grandissima pressione". Detto questo, ha proseguito: "Siamo ancora in tempo ma dobbiamo farlo con spirito di concordia nazionale e senza polemiche. Nessuno vuole incolpare nessuno e dobbiamo dare risposte importanti a livello istituzionale, ma soprattutto le deve dare la popolazione".
Al vaglio misure per evitare assembramenti non giustificati
"Stiamo pensando a tutte le misure che, basate sull'evidenza scientifica, consentano di evitare tutte le situazioni che causino assembramenti non giustificati. In questo momento non c'è nessuna ipotesi di chiusura di esercizi commerciali o di attività ma si sta pensando a quali sono le attività che prevedono assembramenti ingiustificati che riguardano attività non primarie, che possano essere in qualche modo limitate", ha commentato Ricciardi.
Ricciardi non ha voluto anticipare altro perchè, ha spiegato, "si sta facendo un lavoro certosino e qualunque decisione venga presa - ha sottolineato - tocca chiaramente una parte importante della vita civile, sociale e ovviamente ha delle implicazioni economiche. Sarà poi il Governo - ha concluso - quando daremo i nostri consigli, a prendere la decisione più giusta. Vogliamo evitare assolutamente chiusure ingiustificate".
Probabile riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni
"Stiamo pensando a ridurre la quarantena da 14 a 10 giorni. Secondo noi può essere ridotta a 10 giorni con un solo tampone invece che con due, così come ha fatto la Germania. è qualcosa che stiamo considerando e consigliando. Suggeriamo di prendere in considerazione la stessa ipotesi comportamentale della Germania perchè consente una gestione dell'epidemia più agevole".
Su testing alcune Regioni sono impreparate
"Le Regioni sono responsabili delle erogazione dei servizi. La rilassatezza che si è determinata in tutti a partire dall'estate ha determinato un abbassamento della guardia. Ora ci sono alcuni Regioni che si sono fatte trovare più o meno preparate, e la mia preoccupazione è che questa preparazione non sia ancora adeguata a maggior ragione per quando arriverà l'influenza, e ci sono altre Regioni che si sono fatte trovare più impreparate, cioè non hanno aumentato quella capacità di testing che era presumibilmente necessaria e che infatti si sta rivelando assolutamente necessaria", ha dichiarato Walter Ricciardi.
"Io sto parlando di tutte le Regioni - ha proseguito - perchè è vero che alcune Regioni hanno fatto di più, però rispetto a quello che ci aspetta, cioè una pressione enorme con l'arrivo dell'influenza, bisognava rafforzare il sistema di testing, come hanno fatto i tedeschi, allargandolo a tutte le strutture, sia pubbliche che private che sono in grado di farlo. E poi - ha aggiunto ancora - con i pronto soccorso che in molti casi non hanno ancora fatto neanche i percorsi differenziati: corriamo il rischio che gli ospedali, come abbiamo visto a febbraio-marzo in Lombardia, invece che luoghi di cura diventino luoghi di contagio".
Ricciardi ha lamentato che sia "stato sottovalutato il fatto storico che tutte le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima, perchè la gente si rilassa. Ci sono persone autorevoli del mondo della politica e della medicina - ha denunciato - che dicono che è tutto finito; si bruciano le mascherine, come era successo anche nella pandemia del 1918, e ci si rilassa". "Io - ha precisato - non voglio colpevolizzare le Regioni, so che ieri alcuni presidenti si sono risentiti per le mie dichiarazioni, ma voglio sottolineare che di fronte a una pandemia da virus respiratorio bisogna lavorare tutti insieme e bisogna però basare le decisioni sull'evidenza scientifica. Nel momento in cui ignori o sottovaluti il messaggio che bisogna approfittare dei mesi estivi per prepararsi, allora sbagli" ha concluso.