AGI - "La somministrazione del vaccino riduce di oltre il 50 per cento il ricovero nei bambini per complicanze e le visite mediche negli adulti". Lo ha detto Susanna Esposito, presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive i Disordini Immunologici (WAidid) e professore ordinario di Pediatria all'Università di Parma, nonché esperta OMS nei Maternal, Neonatal, Child and Adolescent Health (MNCAH) Research Network Working Groups (gruppo di esperti che ha l'obiettivo di definire l'approccio ai casi pediatrici gravi di infezione da SARS-CoV-2).
"In Italia l'influenza è tra le prime 10 cause di morte. In questa situazione di emergenza sanitaria - spiega l'esperta - l'uso allargato del vaccino influenzale è da prevedere per tutti, indipendentemente dalla gratuità nelle singole Regioni. Ridurre il carico delle patologie influenzali e delle sovrainfezioni batteriche, che possono complicare l'influenza, significa soprattutto ridurre l'accesso al Pronto Soccorso, le visite in ambulatorio e i ricoveri. Quanto ai ricoveri, sono proprio i lattanti e i bambini di età inferiore ai 2 anni a risultare tra coloro maggiormente a rischio, anche in assenza di patologie di base, motivo per cui alcune Regioni hanno esteso la vaccinazione gratuita anche ai bambini sani di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni".
L'esperta fa sapere che una riduzione del 90 per cento di visite mediche per influenza nei più piccoli si registra in Gran Bretagna, dove la vaccinazione offerta gratuitamente a tutti i bambini e adolescenti sani ha raggiunto una copertura vaccinale del 58,6 per cento di soggetti tra 4 e 11 anni. Oltreoceano, poi, la vaccinazione dell'83 per cento dei bambini canadesi di età inferiore ai 15 anni ha ridotto del 61 per cento l'incidenza di influenza nei soggetti non vaccinati.
Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane. Una sola dose di vaccino antinfluenzale, invece, è sufficiente per i soggetti di tutte le età superiori a questa fascia e anche per i bambini più piccoli se già vaccinati in precedenza. "L'unica arma di prevenzione contro l'influenza è rappresentata dal vaccino", sottolinea Esposito.
"Anche chi è sano, ma è costantemente a contatto con gli altri, dovrebbe sottoporsi quest'anno alla vaccinazione contro l'influenza, che ha un costo accessibile a tutte le tasche: scegliere di vaccinarsi è un importantissimo atto di responsabilità volto a proteggere sè e gli altri, e contribuisce a migliorare la capacità del Sistema Sanitario di rispondere ad un'eventuale situazione di crisi, come quella che si è verificata in primavera. Inoltre - conclude l'esperta dell'Università di Parma - il coinvolgimento dei farmacisti nell'esecuzione della vaccinazione antinfluenzale degli adulti e degli anziani potrebbe assumere un ruolo chiave per aumentare le coperture vaccinali, come dimostrato da numerose esperienze internazionali".