AGI - Il Tar del Lazio ha annullato l'ordinanza con la quale il 17 aprile scorso il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha imposto l'obbligo della vaccinazione antinfluenzale stagionale per tutte le persone over 65 (pena il divieto di frequentare luoghi di facile assembramento come centri sociali e case di riposo) nonché per tutto il personale sanitario e sociosanitario operante in ambito regionale (pena il divieto di avere accesso ai rispettivi luoghi di lavoro) raccomandandola anche per i bambini tra i sei mesi ed i sei anni.
"Al di là della ragionevolezza della misura (peraltro comunque auspicata dal Cts), la sua introduzione non rientra nella sfera di attribuzioni regionale ma, semmai, soltanto in quella statale. Sede quest'ultima cui va dunque ascritta ogni competenza e responsabilità - anche di matrice politica - in merito alla decisione di introdurre o meno obblighi di questo genere" scrive il Tar del Lazio nella sentenza con la quale - accogliendo il ricorso presentato dall'Associazione Codici - ha annullato l'ordinanza del governatore.
"La normativa emergenziale Covid - sottolineano i giudici - non ammette simili interventi regionali in materia di vaccinazioni obbligatorie"; "le disposizioni in materia di igiene e sanità nonché di protezione civile non recano previsioni che possano autorizzare le regioni ad adottare questo tipo di ordinanze allorché il fenomeno assuma, come nella specie, un rilievo di carattere nazionale"; "l'ordinamento costituzionale non tollera interventi regionali di questo genere, diretti nella sostanza ad alterare taluni difficili equilibri raggiunti dagli organi del potere centrale".
Per Zingaretti l'obbligo di vaccinazione era una provocazione
Pochi minuti prima che uscisse la sentenza del Tar, Zingaretti aveva tenuto a sottolineare che con "l'obbligatorietà del vaccino antinfluenzale" per gli over 65, "sapevamo di fare una provocazione perché non compete alla Regione l'obbligo della vaccinazione, ma volevamo dare un segnale sull'importanza di farlo".
"Ci auguriamo - ha aggiunto - che il governo rifletta, nel nome della sicurezza e della prevenzione, per togliere dagli ospedali i ricoveri inappropriati legati all'influenza stagionale degli anziani e avere l'immediatezza della consapevolezza del rischio Covid"
Nel corso della conferenza stampa il governatore aveva inoltre ricordato la "fondamentale importanza" di fare il vaccino a tutte le età, anche per chi "ha dai 6 ai 60 anni. Ci saranno 100 mila dosi - ha assicurato - e la campagna partirà dal 15 ottobre".
Zampa: "Importante vaccinare bambini contro l'influenza"
Dello stesso avviso anche la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che a margine della visita all'ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove è stata avviata la vaccinazione antinfluenzale ha sottolineato come "mai come quest'anno è importante vaccinare i bambini. La tutela dall'influenza è un elemento in più di sicurezza anche rispetto al Covid":
"Al ministero - ha spiegato Zampa - abbiamo previsto che, nella fascia della fragilità, siano compresi i bambini e abbiamo abbassato l'età dell'anzianità, facendola scendere a 60 anni. Ma per i bambini la vaccinazione è fondamentale, per non confondere i sintomi, che sono molto simili a quelli del Covid, e quindi non correre in ospedale e al pronto soccorso, avendo paura che sia di peggio".
Lopalco: "Quest'anno vaccino ancora più importante"
A far eco alla sottosegretaria, l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco anche lui in visita all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. "In Puglia ha diritto alla vaccinazione antinlfluenzale un pugliese su due" ha detto. "Abbiamo fatto una gara per 2 milioni 100 mila dosi è già partita la vaccinazione agli operatori sanitari e in questi giorni stiamo distribuendo i vaccini ai medici di medicina generale, che saranno gli attori principali per la vaccinazione della popolazione. Saranno i medici a contattare i pazienti che hanno diritto".
"Ricordiamo - ha aggiunto Lopaco - che quest'anno più che mai è importante vaccinarsi e che il diritto alla vaccinazione è assicurato a tutti gratuitamente". "Non pensiamo solo agli anziani e a quelli che hanno patologie importanti, devono vaccinarsi anche tutti coloro che hanno età inferiore e assistono anziani o svolgono lavori di pubblica utilità, quindi la platea da vaccinare è molto ampia" ha concluso.