AGI - Antonio De Marco, il ventunenne reo confesso dell'omicidio dell'arbitro leccese Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, aveva previsto che l'intera azione omicida dovesse durare circa un'ora e mezzo. È quanto si evince dal contenuto di un foglio di carta trovato dai carabinieri nell'abitazione di via Fleming, a Lecce, che lo studente ventunenne di Casarano aveva preso in affitto da qualche giorno.
Si tratta dell'ennesima annotazione manoscritta che si aggiunge ai 'pizzini', i foglietti di taccuino su cui l'aspirante infermiere aveva annotato, sin nei particolari, il suo piano delittuoso.
Su quei fogli era stato descritto il percorso, dall'uscita di casa fino al rientro, studiato nei giorni precedenti il delitto, nel tentativo solo parzialmente riuscito, di sottrarsi al campo visivo delle telecamere. La grafia sui 'pizzini' e quella delle firme sui documenti di identificazione personale del giovane, rilasciati in prefettura e al Comune di Casarano, e' risultata la stessa. Questo elemento, assieme ad altri, ha portato gli investigatori all'arresto di Antonio De Marco.
Sessanta sono state le coltellate inferte alla coppia, probabilmente per il rancore covato in un anno, dalla prima volta in cui De Marco prese in affitto una stanza nell'appartamento di via Montello 2. "Il 3 luglio - spiega l'ordinanza sul caso - sul proprio profilo personale del social network Facebook De Marco pubblicò un post tratto dal blog 'Universo psicologia' dal titolo 'il desiderio di vendetta' che stigmatizzava tale sentimento, riportando il seguente commento: 'Un piatto da servire freddo...è vero che la vendetta non risolve il problema ma per pochi istanti ti senti soddisfatto' accompagnandolo con due faccine sorridenti".