AGI - Tra un mese esatto compirà sessant'anni e dopo la nomina a direttrice generale dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern), questa nuova nomina è per Fabiola Gianotti, l'ennesimo riconoscimento della sua grande capacità di scienziata.
La fisica nata a Roma e cresciuta a Milano è stata chiamata da Papa Francesco a far parte di una istituzione davvero molto importante che conta al suo interno diversi premi Nobel e scienziati di altissimo livello del calibro, solo per citarne alcuni di Steven Chu, che ha anche ricoperto il ruolo di Segretario per l'energia negli Stati Uniti, Carlo Rubbia, Shinya Yamanaka, lo scopritore delle cellule staminali pluripotenti indotte.
Gianotti non è nuova a questi riconoscimenti. Già diventata nel 2016 la prima donna in ben 60 anni a guidare il Cern di Ginevra, è anche il primo direttore scientifico dell'importante laboratorio europeo di fisica delle particelle a essere confermato per due mandati quinquennali. Qualcosa che nel vecchio statuto del Cern non era neanche previsto.
La riconferma alla guida del Cern è solo uno dei tanti traguardi prestigiosi tagliati dalla scienziata italiana di origini romane. L'apice della sua carriera scientifica è stato l'annuncio, nel luglio del 2012, della scoperta del bosone di Higgs. L'anno seguente Peter Higgs, in occasione dell'assegnazione del premio Nobel per la fisica, la vuole al suo fianco per la cerimonia.
Il 9 dicembre del 2014 è stata nominata Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana su iniziativa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nel corso della sua carriera, Gianotti non ha fatto mai mistero della sua fede in Dio e ha sempre ribadito come tra la sua attività di scienziata che si spinge proprio a esplorare le origini dell'Universo - e la sua professione di Fede non ci siano contraddizioni.
"Non credo" ha detto nel corso di un'intervista rilasciata a Lilli Gruber che le chiedeva se la scienza potesse arrivare a scoprire l'esistenza di Dio. "La scienza e la religione - disse allora Gianotti - devono restare su due strade separate, come è corretto che sia. La scienza si basa sulla dimostrazione sperimentale e la religione si basa su principi completamente opposti cioè sulla fede e tanto è più benemerito chi crede senza aver visto. La scienza non riuscirà mai a dimostrare l'esistenza o la non esistenza di Dio e quindi è bene che restino separate".