AGI - Eleonora Manta e il fidanzato Daniele De Santis stavano consumando la cena quando nell'appartamento di via Montello, in cui convivevano a Lecce, è arrivato il loro assassino. In cucina, la tavola era apparecchiata per metà con una tovaglia, quanto basta per due persone. Sul tavolo c'erano i residui del pasto, mentre un pezzetto di dolce è stato trovato per terra.
Nello stesso ambiente c'era una sedia rovesciata con la spalliera a contatto con il pavimento. Antonio De Marco, l'assassino reo confesso, che aveva le chiavi di quella casa, avendoci vissuto sino alla fine di agosto come affittuario di una stanza, sarebbe entrato senza bussare, cogliendo la coppia di sorpresa.
Sono state trovate numerose tracce di sangue, a cominciare dall'ingresso e sulla parte interna del portoncino. Sul pavimento dell'ingresso i carabinieri hanno trovato anche segni di scivolamento o trascinamento che fanno pensare a una colluttazione. Ma è sulla scale, dove sono stati trovati i corpi di Daniele ed Eleonora, che la scena si è presentata agghiacciante.
Il cadavere di Daniele era disteso sulle scale, con la nuca appoggiata sull'ultimo gradino di una rampa che porta al pianerottolo del secondo piano, dove si trova l'appartamento della famiglia De Santis. Il giovane indossava pantaloncini e maglietta a maniche corte. Il corpo “presentava numerosissime lesioni da arma da punta e taglio, concentrate soprattutto sulla parte superiore sinistra del torace, sul braccio sinistro e sul volto”, annotano gli investigatori.
Il cadavere di Eleonora era riverso, invece, sul ballatoio del secondo piano, in una pozza di sangue che scorreva lungo il torace e la gamba sinistra. La vittima era scalza e indossava un top e un pantaloncino di colore blu.
La pelle e gli indumenti erano ricoperti di sangue. L'esame necroscopico ha attribuito il decesso di Daniele De Santis a “insufficienza cardio-respiratoria acuta da lacerazione di cuore, polmone, milza e intestino”, mentre il decesso di Eleonora Manta è avvenuto per insufficienza cardio-respiratoria acuta da lacerazione di polmone sinistro, fegato, stomaco e intestino.