La richiesta di aiuto sulla linea di emergenza della polizia di Stato è giunta da un bambino di soli 10 anni. "Papà picchia la mamma", ha detto fra le lacrime agli agenti. Una volta giunti sul posto, gli uomini delle Volanti hanno sentito le urla della donna provenire proprio dall'appartamento indicato dal piccolo, in una via di Catania.
Entrati in casa, i poliziotti l'hanno trovata in lacrime in una stanza; lei ha raccontato che il marito per motivi di gelosia l'aveva colpita furiosamente con calci e pugni davanti ai tre figli di 15, 10 e 2 anni, scagliandole contro anche il cellulare in testa e ferendola.
L'uomo ha continuato a minacciare di morte la moglie anche davanti ai poliziotti. Dopo avere affidato i tre bambini a un parente, lei è stata accompagnata in ospedale dove sono state riscontrate lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. La vittima ha così finalmente trovato il coraggio disperato di aprirsi.
Gli agenti hanno accertato, così, che l'uomo aveva sempre tenuto un comportamento violento e aggressivo, culminato nell'ultimo anno in botte sempre più frequenti e in minacce di morte, aggravate anche dal consumo di stupefacenti.
Tuttavia la moglie non si era mai recata in ospedale o dalle forze dell'ordine per timore di ritorsioni. L'uomo è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali e, su disposizione del pm, posto ai domiciliari nell'abitazione della madre.
Un fenomeno odioso che non conosce tregua quello della violenza sulle donne. Nel Palermitano è stato tratto in arresto un nigeriano di 34 anni, accusato di atti persecutori e lesioni personali aggravate ai danni di una conoscente, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere. Sono stati i poliziotti del commissariato di Partinico a porre fine alla fuga dello straniero che, dallo scorso 10 settembre, era formalmente latitante.
A Siracusa è stato indagato un 41enne che, non rassegnandosi alla fine del rapporto con la sua ex compagna 28enne, ha violato il divieto di avvicinamento, continuando le molestie e le minacce.
A Palermo è stata inaugurata al Comando provinciale carabinieri, un'aula per le audizioni protette di donne nell'ambito del progetto "Una stanza tutta per sé", un ambiente protetto che tende a trasmettere accoglienza e fiducia, necessarie per avviare un percorso di liberazione dall'inferno domestico. "Abbiamo registrato un aumento esponenziale di casi - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, Arturo Guarino - segno di una maggiore emersione del fenomeno a cui è necessario dare una risposta sempre più adeguata".