AGI - Al momento, secondo fonti della Procura di Lecce, non ci sono fermi, né interrogatori in corso, in merito al duplice delitto dell'arbitro Daniele De Santis e della fidanzata. Nell'ambito delle indagini, secondo quanto appreso, diverse persone sono state sentite dagli inquirenti, tra cui un uomo di Aradeo (piccolo centro del Leccese), nome di battesimo Andrea, proprio come quello che avrebbe urlato Antonella Manta prima di essere uccisa.
Intanto, l'autopsia sui corpi dell'arbitro e della fidanzata, da pochi mesi impiegata all'Inps, martoriati dalle coltellate lunedì sera a Lecce, proseguirà anche nella giornata di oggi. Il lungo lavoro svolto ieri dal medico legale Roberto Vaglio, durato oltre cinque ore, ha intanto confermato che l'assassino ha infierito sui due corpi con un'arma da taglio, infliggendo gravi ferite risultate esiziali.
Le grosse chiazze di sangue sparse sulle scale del condominio di via Montello, dove i fidanzati abitavano, erano già un segno eloquente di quanto violenta e insistita fosse stata l'azione dell'autore del duplice omicidio. Conferme in tal senso sono, quindi, giunte dalla prima fase dell'esame autoptico eseguita ieri nell'obitorio dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Dalla necroscopia di oggi potrebbero emergere altri dati importanti per delineare un quadro più preciso di quanto è accaduto lunedì sera nel palazzo di via Montello.
In città, ma soprattutto nel quartiere dove è avvenuto il fatto di sangue, non lontano dal centro e dalla stazione ferroviaria, si è diffuso un clima di apprensione nell'attesa che l'assassino venga individuato e arrestato.