AGI - L'esame di italiano sostenuto a Perugia da Luis Suarez per ottenere la cittadinanza diventa un caso giudiziario, con quattro indagati per rivelazioni di segreto d'ufficio per aver anticipato le domande al candidato. La Guardia di finanza del capoluogo umbro ha rilevato irregolarità nella prova linguistica del 17 settembre. "Dalle attività investigative è risultato che gli argomenti oggetto della prova d'esame sono stati preventivamente concordati con il candidato e che il relativo punteggio è stato attribuito prima ancora dello svolgimento della stessa, nonostante sia stata riscontrata, nel corso delle lezioni a distanza svolte dai docenti dell'Ateneo, una conoscenza elementare della lingua italiana": è quanto si legge in una nota del procuratore Raffaele Cantone, ex presidente dell’Anticorruzione, che ha coordinato l'indagine.
I militari stanno procedendo ad acquisizioni documentali presso gli uffici dell'Università, finalizzate al riscontro delle condotte in questione, nonché alla notifica di informazioni di garanzia per i reati di rivelazione di segreti d'ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici ed altro.
Coinvolti i vertici dell'ateneo umbro
L'inchiesta della procura umbra chiama in causa il rettore Giuliana Bolli Grego, il direttore generale dell'ateneo Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina, l'esaminatore Lorenzo Rocca, e l'impiegata Cinzia Camagna. Il reato di rivelazione del segreto d'ufficio è contestato in concorso ai primi quattro indagati. Per la procura di Perugia, avrebbero anticipato i contenuti della prova di esame orale del 17 settembre, "all'esito della quale veniva rilasciata in favore del calciatore del Barcellona l'attestazione della conoscenza della lingua italiana al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza della lingue (QCER) necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, al fine di procurargli i vantaggi patrimoniali connessi all'accesso alla procedura per la concessione della cittadinanza comunitaria".
I cinque rispondono invece di concorso in falso perché il Rettore e il direttore generale "fornendo le necessarie direttive all'esaminatore Rocca e a Spina incaricata della preparazione del candidato e organizzando la sessione d'esame, Cinzia Camagna, predisponendo l'attestato e lo stesso Rocca procedendo alla relativa sottoscrizione, attestavano falsamente di aver proceduto alla verifica della conoscenza della lingua italiana al livello B1" di Suarez.
Le intercettazioni
Le intercettazioni, riportate nel decreto di perquisizione, sono indicative della farsa che era stata messa in piedi per agevolare Suarez: "Comunque, allora, tornando seri - dice un interlocutore all'indagata Spina - hai una grande responsabilità perche' se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici". E Spina: "Ma te pare che lo bocciamo! Oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha fatto la simulazione dell'esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli fara' l'esame! Oggi c'ho l'ultima lezione e me la devo preparare perche' non spiccica na parola". L'interlocutore: "E che livello dovrebbe passare questo ragazzo... B1?". E Spina "non dovrebbe, deve, passera' perche' con 10 milioni a stagione di stipendio non glielo puoi far saltare perche' non ha il B1".
"Una verifica fittizia"
"La verifica di tale conoscenza era fittizia in quanto il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova - si legge nel capo di imputazione - era stato predeterminato e reso noto all'esaminando". Al Rettore e al direttore generale è contestato infine un ultimo episodio di falso per aver "attestato falsamente negli atti amministrativi relativi al procedimento per la istituzione di una sessione straordinaria da tenersi il 17 settembre 2020 per l'esame finalizzato al conseguimento dell'attestato di conoscenza della lingua italiana, che l'istituzione di detta sessione era motivata da esigenze logistiche (legate all'occupazione di aule) e di sicurezza, quando invece la sessione straordinaria in questione veniva istituita ad hoc unicamente per consentire il rilascio di una falsa attestazione di conoscenza della lingua italiana di Suarez".
La Juventus non è indagata
“La Juventus ha organizzato l’esame, al momento non è indagata”: lo ha riferito Selvaggio Sarri, colonnello della Guardia di Finanza che ha eseguito le perquisizioni all’Università per Stranieri di Perugia. “L’indagine è nata per caso, come la maggior parte di queste", ha spiegato in un'intervista a Radio Punto Nuovo, "siamo partiti, a febbraio 2020, a fare accertamenti sull’Università per Stranieri di Perugia per attività poco trasparenti”. “Ci siamo trovati in questa situazione in cui è stato chiesto, da parte di una squadra di Serie A, di far svolgere l’esame a Suarez. La Juventus era intenzionata a tesserare il giocatore e l’Università era disponibile nel far sostenere l’esame. I problemi sono sorti quando ci siamo trovati di fronte ad una persona che non aveva alcuna conoscenza dell’italiano. Formalmente è stato conseguito con un livello di conoscenza intermedio, ma abbiamo scoperto fosse tutto predeterminato. Non c’è stata alcuna pressione esterna, è stata iniziativa di chi lavora all’Università di Perugia, si sono lasciati ammaliare da un personaggio del genere”.
Il premier Conte e il decreti sicurezza
Il premier, Giuseppe Conte, ha escluso che questo caso possa accelerare le modifiche ai decreti sicurezza. "Non conosco i dettagli, ci sarà una inchiesta della magistratura. quando si fa una modifica normativa e si elabora un più articolato progetto si terrà conto di tutti gli aspetti, ma non possiamo certo rincorrere la reazione emotiva suggerita dal singolo caso". "Abbiamo le idee chiare e concrete - ha aggiunto - abbiamo iniziato a lavorare alla modifica prima dell'estate e ora è il momento di riprendere il discorso, lo porteremo subito a compimento".