AGI - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato il "bunkerino" che all'interno del palazzo di Giustizia di Palermo ospita, negli uffici che furono di Falcone e Borsellino, l'omonimo museo intestato ai due magistrati e allestito e curato anche grazie ad uno dei collaboratori piu' preziosi dei due magistrati, Giovanni Paparcuri. Accolto al palazzo di giustizia di Palermo dal presidente della Corte d'appello, Matteo Frasca, dal procuratore generale, Roberto Scarpinato e dal prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, Mattarella ha presenziato al seminario dal titolo "Deontologia e professionalita' del Magistrato: un binomio indissolubile", organizzato nel trentesimo anniversario dell'omicidio di Rosario Livatino, dall'Anm.
"Ricordare la vile uccisione di Rosario Livatino - ha detto - richiama la necessita' di resistere alle intimidazioni della mafia opponendosi a logiche compromissorie e all'indifferenza, che minano le fondamenta dello Stato di diritto". Livatino, Sostituto Procuratore della Repubblica e poi Giudice della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, "ha condotto importanti indagini contabili e bancarie sulle organizzazioni criminali operanti sul territorio e sui loro interessi economici. Egli ha, tra i primi, individuato lo stretto legame tra mafia e affari, concentrando l'attenzione sui collegamenti della malavita organizzata con gruppi imprenditoriali".
"Consapevole del delicato ruolo del giudice in una societa' in evoluzione e della necessita' che la magistratura sia e si mostri indipendente - ha aggiunto Mattarella - egli ha svolto la sua attivita' con sobrieta', rigore morale, fermezza e instancabile impegno, convinto di rappresentare lo Stato nella speciale funzione di applicazione della legge".