AGI - Il presidente del Veneto Luca Zaia sostiene i "tamponi rapidi" per la diagnosi del Covid-19: in un'intervista al Corriere della Sera, ha detto di aver parlato con il ministro Speranza della questione. "Gli ho posto la questione del tampone rapido per gli screening in luoghi come le scuole o ovunque servano risposte tempestive”. Secondo il governatore leghista, lo strumento dovrebbe essere rapidamente inserito nei protocolli della sanità pubblica: "5 o 6 minuti e sai se sei positivo, senza laboratorio”.
Zaia assicura anche che, proprio per verificarne l’attendibilità, “in Veneto abbiamo fatto molte prove doppie, sia con il tradizionale che con il rapido” e i risultati si sono rivelati "affidabilissimi”. Tanto che al momento ci sono già “11 case farmaceutiche internazionali che lo propongono e il prezzo è sceso a 4,5 euro”. Dice ancora il governatore veneto: “Oggi il rapido, ovvero il test antigenico, è accettato per chi proviene da Grecia, Croazia, Malta e Spagna. Ma estendendone l’utilizzo si agevolerebbe enormemente la vita a famiglie e medici”.
Secondo Zaia, poi, il governatore del Piemonte Alberto Cirio, che ha vinto la sua battaglia per far misurare la temperatura anche a scuola, “ha ragione da vendere, è un fatto di buon senso” perché, di fatto, “ti prendono la temperatura nei negozi, dal parrucchiere, in palestra... perché a scuola no? Io mi sono fatto un’idea: a Roma si sono opposti alla misurazione nelle scuole altrimenti gli sarebbe nata una discussione sindacale sulle mansioni. Ma la mia è solo un’ipotesi, se fosse vero il contrario ci spieghino il motivo scientifico”, conclude Zaia.