AGI - "Potranno verificarsi, di settimana in settimana, ipotesi di sospensione delle attività didattiche in presenza delle nostre classi" ma "non vanno creati allarmismi". Perché "non esiste il rischio zero" e "il coronavirus ci impone dei doveri. Lo ha detto la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, in occasione dell'informativa in Aula alla Camera.
"Quelle regole civili, di protezione e di buon senso che le autorità sanitarie hanno indicato come strumenti per contenere la diffusione del virus devono essere rispettate da ognuno di noi. Non farlo significa mettere a rischio la scuola" ha concluso aggiunto Azzolina, che ha fatto appello a evitare la propaganda e gli slogan che "puntano alla pancia degli elettori".
"Quel che non meritano le nostre ragazze e i nostri ragazzi, il personale della scuola, le famiglie - ha sostenuto - è assistere a polemiche sterili che si consumano sulla loro pelle. Non meritano di ascoltare slogan e frasi ad effetto che puntano alla pancia dell'elettorato, ma non lasciano poi nulla di concreto sul tavolo. Approfittare della scuola per fare mera propaganda - ha sottolineato - ancor più in periodi delicati come questo, significa non agire nell'interesse delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi".
Su questo la ministra ha insistito più volte: "La propaganda elettorale ha usato la scuola in un modo sconsiderato. Faccio un appello a tutti: teniamo fuori la scuola dalle dispute elettorali. E' da irresponsabili strumentalizzare l'educazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, per un pugno di voti. Restiamo sul terreno della dialettica politica, quella politica che pensa al futuro delle prossime generazioni e non all'immediato, effimero, consenso delle più vicine tornate elettorali".
Lo Stato fornirà le mascherine
Dopo l'audizione svolta ieri in commissione Istruzione al Senato, la ministra Azzolina è tornata a difendere davanti ai deputati quanto fatto in vista della ripartenza della scuola il 14 settembre. Sulle mascherine ha ribadito: "Sarà lo Stato a fornire le mascherine necessarie, per tutto il personale scolastico e gli studenti. Il Commissario straordinario per l'emergenza si sta occupando della loro distribuzione".
Sulle risorse ha rivendicato: "La stagione degli investimenti sulla scuola è ripartita. Mentre abbiamo archiviato quella dei tagli che tanto male ha fatto al mondo dell'istruzione costringendolo, per anni, ad arrancare e a soffrire di un cronico sottofinanziamento. Solo per la ripartenza di settembre - ha ricordato - abbiamo stanziato oltre 2,9 miliardi".
La polemica sui banchi
Mentre sui banchi e le polemiche che si trascinano da mesi ha insistito: "Non abbiamo imposto una sola tipologia di banco, come ho continuato a leggere da più parti, ma semplicemente lo Stato, per la prima volta, si è preso la responsabilità di sostenere le scuole aiutandole a rinnovare gli arredi. Le rassegne stampa degli ultimi anni ci restituivano, spesso, soprattutto a livello locale, le doglianze di molti dirigenti scolastici che chiedevano banchi nuovi senza riceverli. Anche questa è una svolta evidente".
La ministra ha difeso ancora una volta i docenti e il personale scolastico, sostenendo che ci sono "racconti ingiusti e narrazioni al ribasso". "Sono circolati numeri su cattedre destinate a rimanere vuote - ha continuato - allarmi su un 'caos' che tutti si sono affrettati a vaticinare, anche a molti giorni di distanza dalla ripresa, spaventando di continuo studenti, famiglie e lo stesso personale scolastico. Stupisce la perdita di memoria di quanti parlano di questo avvio con termini che, in realtà, accompagnano, ogni anno, il racconto della scuola che riparte. Senza risparmiare nessuna stagione". E a proposito delle graduatorie ha parlato di "polemiche pretestuose".
L'alleanza tra scuola e sanità
"La scuola riprende il suo cammino, comincia il tempo dell'unità e della verità" ha aggiunto Azzolina. "La scuola - ha proseguito - ricomincia perché il nostro sistema ha mille difetti e problemi, ma ha anche una sua profonda coesione di cui sono protagonisti tutti, le famiglie, le parti sociali, il personale docente e non docente, il Parlamento e soprattutto i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine i cui legami di amicizia e di affetto, la cui creatività e dedizione, la cui fatica e speranza sono il tessuto del Paese di oggi e di domani".
Quindi, in conclusione, una proposta: "incentivare, per il presente e per il futuro, un'alleanza stabile tra scuola e sanità, perché la salute e l'istruzione non possono essere viste come interessi contrapposti, ma sono beni comuni, che contribuiscono, unitariamente, al benessere collettivo".