AGI A Cagliari 80 alberi 'storici' dei polmoni verdi della città, considerati a rischio caduta, saranno abbattuti o espiantati: in quest'ultimo caso saranno 'ricoverati' nel vivaio per un paio d'anni, per dare loro modo di 'guarire' ed essere in seguito ripiantati. Tra questi, ci sono alcuni esemplari di jaracanda lungo il Largo Carlo Felice, che si apre su via Roma, dove si trova il porto cittadino. Le piante, di origine tropicale, conferiscono il tipico colore viola al viale, uno dei biglietti da visita della Cagliari turistica. Le piante 'malate' - tra cui grossi ficus, pini, siliquastri (noti anche come 'albero di Giuda') e acacie del Giappone - saranno sostituite con altre della stessa specie, hanno annunciato il sindaco Paolo Truzzu e l'assessora comunale al Verde, Paola Piroddi, nel presentare il piano del verde pubblico. Il progetto, con un appalto della durata di sei anni, costerà circa 15-16 milioni di euro.
Le operazioni di taglio sono cominciate, fra le polemiche, in viale Buoncammino, dove sono stati rimossi alcuni grossi pini, e interesseranno anche viale Trieste e viale Calamosca, i cui alberi sono stati classificati, a metà agosto, come "estremamente pericolosi", ha sostenuto il sindaco per smorzare le proteste dell'opposizione di centrosinistra e degli ecologisti del Gruppo d'intervento giuridico.
L'associazione ambientalista ha inoltrato un'istanza di accesso civico e informazioni ambientali al Comune, sollecitando anche l'intervento del Mibact, della Soprintendenza e dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale. "L'intero viale è tutelato con vincolo paesaggistico e con vincolo storico-culturale", ricorda il portavoce di Grig, Stefano Deliperi. "Cagliari ha bisogno di alberi, di verde pubblico, non di motoseghe".
"Di questa attività noi consiglieri, così come la cittadinanza, non siamo stati avvisati", protestano le consigliere comunali di opposizione Camilla Soru (Pd) e Francesca Mulas (Progressisti). "Parrebbe che la decisione di abbattere gli alberi sia stata presa in seguito alla redazione del piano sicurezza del verde e VTa (Visual tree analysis) realizzati dalla ATI Santamaria - Imera, che oltre un anno fa ha avuto un incarico per un monitoraggio e prodotto un elenco degli alberi a rischio crollo in citta'".
"Dobbiamo avere il coraggio di dire Cagliari ha una situazione di piante che sono arrivate a fine vita", ha obiettato Truzzu, "e operare quando è possibile cavandole, ricoverandole e ripiantandole. Si sta facendo un'attività che doveva essere iniziata forse quindici o vent'anni fa". In totale sono oltre 15mila gli alberi presenti a Cagliari (escludendo i parchi cittadini), di cui 5 mila già censiti nel 'Nuovo sistema informativo territoriale'. Attraverso la tecnologia Vta (visual tree assessment) si sta monitorando il patrimonio verde e sono in corso le verifiche su 1.060 alberature, tra cui si contano gli 80 alberi risultati in 'classe D', cioè in condizioni gravi e a rischio caduta, come uno dei pini abbattuto lunedì 7 settembre in viale Buoncammino, colpito da un attacco fungino che ha reso marcio il legno all'interno, rendendolo vulnerabile alle formiche.
In città sono già caduti due volte alberi sopra le auto in sosta, ha ricordato il primo cittadino "e solo per un miracolo non è morto qualcuno". Gli alberi da espiantare o tagliare "saranno sostituiti con altri giovani, forse anche in quantita' maggiori e, ovviamente, alberi analoghi", assicura Truzzu. Cagliari, pertanto, non perderà 'verde', ma avrà la stessa quantità "se non maggiore", anche in vista della presentazione della candidatura di Cagliari a 'Capitale del verde 2023' annunciata nei mesi scorsi dal sindaco.
"Nessuno voleva prendersi questa patata bollente" (Nicola Sedda, agronomo, referente tecnico dell'azienda incaricata del monitoraggio fitosanitario)
In un video pubblicato sulla sua pagina Fb l'agronomo Nicola Sedda, referente tecnico zonale dell'ATI Santamaria Srl e Imera Srl, che si occupa in particolare delle alberature stradali e del monitoraggio fitosanitario delle aree verdi di Cagliari, mostra uno dei pini tagliati: attaccato da funghi che avevano reso marcio il legno, l'albero - sostiene Sedda - rappresentava "un grosso pericolo per chi transitava".
"Cagliari sta affrontando un problema trascurato da tanto tanto tempo", prosegue l'agronomo, "forse perché nessuno voleva prendersi questa patata bollente o forse perché in passato le competenze tecniche e politiche erano carenti, non lo so". "Oggi si sta finalmente tentando di rinnovare il patrimonio arboreo cittadino andando a sostituire quelle piante che rappresentano un vero pericolo per cose e persone: piante ormai senescenti, piante con gravi difetti strutturali, colpite da gravi patologie, o radicate su siti di impianto totalmente inadatti", afferma Sedda. "Il tutto attraverso attente valutazioni e analisi eseguite da tecnici specializzati e non improvvisati. Non si tratta di abbattimenti indiscriminati, non si tratta di distruzione del patrimonio verde di Cagliari (come qualcuno ha scritto), si tratta di un vero e proprio progetto di rinnovamento che includerà la sostituzione con nuovi esemplari arborei adatti all'ambiente di coltivazione. Non bisogna dimenticare il fatto che la maggior parte dei problemi che scaturiscono dalle alberature cittadine non derivano dall'albero in sé, ma da errori progettuali eseguiti in passato: scelta delle specie, scelta del sito d'impianto, e inopportune tecniche colturali, come per esempio le tanto famigerate capitozzature".