AGI - Alla Statale di Milano, si è pronti a ricominciare con un ‘sistema misto’, parte dei corsi in aula e parte fuori. Tanti studenti fuori sede sceglieranno di non prendere casa in città visto che, spiega il Rettore Elio Franzini, “è garantito solo il 40 per cento delle lezioni in presenza e c’è la possibilità di seguire tutta la didattica online per il primo semestre”.
Con tutte le conseguenze per tutto ciò che gira attorno al ‘pianeta’ università: affitti di case, locali, librerie universitarie. “Il centro è deserto - dice il Rettore dal suo ufficio di via Festa del Perdono, a pochi passi dal Duomo - i bar qui intorno sono quasi tutti chiusi, ce ne sono 3 aperti per ora. Qui la situazione appare disastrosa, vedo che stanno chiudendo tanti esercizi, certo questo dipende non solo dall’Università ma anche dallo smart working”.
Secondo Franzini, “sapendo che possono usufruire dei corsi online e se non hanno laboratori, i fuori sede torneranno più avanti. Le norme attuali valgono per il primo semestre”. Dal punto di vista della didattica, il Rettore fa notare la complessità di gestire questo momento in un ateneo che consta di 141 corsi di studio “molto diversi tra loro”.
“Il presupposto è che le attività di laboratorio saranno in presenza, seppure su più turni, per tutti. Le lezioni sono in parte in presenza e in parte a distanza con la modalità web conference, quindi interattiva. Anche le lezioni in presenza si svolgono in aule attrezzate per la web conference, questo vuol dire che chi vive fuori sede, ha problemi in famiglia o suoi, ha garantita la didattica online per tutto il primo semestre”.
In generale, “dovendo scegliere si privilegia la presenza in aula delle matricole e per alcuni corsi, come Giurisprudenza, sono previste tutte le lezioni in presenza, ovviamente con turnazione”. Al momento, la tendenza delle iscrizioni è “stabile, forse in aumento”.