AGI - Il Politecnico di Milano si affaccia alla ripresa degli studi con un principio ben saldo: “Tutte le decisioni che abbiamo preso - spiega all’AGI il Rettore Ferruccio Resta - si basano sulla convinzione che un percorso universitario non possa prescindere dalla frequenza e, quindi, richiediamo la presenza in aula dei nostri studenti. Il valore culturale della relazione sociale tra docente e studenti e, soprattutto, tra studenti, è assolutamente prioritario nella formazione universitaria più che la nozione che viene trasmessa”.
Dunque tutti, possibilmente, in aula, coi limiti imposti dal rispetto delle regole in chiave di prevenzione Covid. “Le regole della sicurezza - dice Resta - sono le tre che stiamo seguendo tutti da mesi. L’igiene, con la sanificazione delle aule e i dispositivi per lavarsi spesso le mani, le mascherine e il distanziamento sia spaziale, con meno studenti in aula, sia temporale, con l’aumento dell’orario delle lezioni che inizieranno dalle 8 del mattino e finiranno alle 8 di sera, sabati compresi”.
Il rispetto delle regole comporta che non tutto possa essere fatto in aula per mancanza di spazi e di docenti, perciò, anticipa Resta, “una parte minoritaria delle lezioni sarà fatta a distanza e quella in presenza con la turnazione degli studenti”. Inoltre, le 390 aule del Politecnico sono state allestite “per permettere la trasmissione a distanza dei corsi a chi per ragioni dipendenti dal Covid non può essere presente , pensiamo agli studenti che vivono in Paesi con le frontiere ancora chiuse o a chi deve svolgere un periodo di isolamento domiciliare o quarantena”.
Aule che “saranno usate anche ‘in entrata’ con la trasmissione di testimonianze dal mondo delle professione, di contributi di docenti internazionali fino a insegnamenti condivisi con altre università europee”. Stando ai dati riferiti dal Rettore, l’emergenza sanitaria non ha fatto calare le iscrizioni: “Ingegneria segna l’uno per cento in più, le pre-iscrizioni, in attesa del test, ad Architettura e Design sono stabili e abbiamo un 10% in più sul versante internazionale e lauree magistrati. Insomma, i ragazzi come sempre scelgono la qualità e non si fanno scoraggiare”.