AGI – Tutti in fila stile drive-in sotto il tripode che ricorda quell’evento planetario del febbraio di 64 anni fa: l’Olimpiade invernale che tutto il mondo poté seguire in diretta grazie alle trasmissioni Rai. La neve a Cortina d’Ampezzo non è ancora arrivata – forse arriverà nelle prossime ore sulle vette più alte delle Tofane e del Cristallo – ma l’estate del 2020 è un’estate particolare perché segnata dalle restrizioni causate dal coronavirus, la mortale pandemia mondiale che ha cancellato (quasi) tutto.
Non ha cancellato, però, la grande voglia di montagna, di natura, di scoprire luoghi che molti leggevano solo su ingialliti libri di alpinismo. Code chilometriche sulle strade che portano dalle città ai centri turistici più o meno rinomati, ma soprattutto lunghe fila di turisti – in gran parte italiani – agli impianti di risalita. Vacanzieri con abbigliamento non sempre consono all’ambiente alpino.
Affollamenti anche nei boschi e code per le funivie
Sui sentieri in mezzo al bosco si formavano spesso affollamenti di persone. Le fotografie scattate sul massiccio del Sella con quel lungo serpentone di persone in attesa di salire sulla funivia del Sass Pordoi per rientrare a valle hanno fatto il giro del mondo. Nelle ultime settimane la movida si è spostata dalle città e dalle località marine a quelle montane.
Gli isolati laghetti di montagna, da sempre luoghi da ammirare e fotografare ma ‘non toccare’, quest’anno sono stati presi d’assalto e diventati ‘nuovi’ luoghi della movida con giovani a tuffarsi e campeggiare.
Dopo un giugno negativo un agosto 'super' per il turismo
Come ha appreso l’AGI da diversi operatori turistici, dalla Val di Fassa alla Valrendena, passando per le zone dolomitiche, il commento è stato unanime: “dopo un giugno ancora negativo, un luglio più positivo ma comunque sempre sotto la media degli anni passati, le presenze alberghiere durante il mese di agosto sono state incredibilmente superiori non solo alle attese ma anche agli scorsi anni”.
I dati dei pernottamenti sono ancora parziali ma il ‘tutto esaurito’ è stato registrato in molte località sia per quanto concerne la tipologia di affittacamere che gli alberghi. A Cortina, “Regina delle Dolomiti”, ieri pomeriggio centinaia di persone si sono messe in coda con la propria autovettura per sottoporsi a tampone.
I controlli per il Covid in modalità 'drive-in'
La zona ricavata per l’accertamento da parte dei sanitari è stata proprio quella dello stadio del ghiaccio, l’Olimpico che presenta ancora le tribune con l’arredamento originale in legno. Sono stati tamponi in modalità ‘drive-in’ organizzati a seguito della positività di un giovane di Roma di 27 anni. Giacomo P., questo il suo nome, era rientrato da Porto Cervo in Sardegna con tampone negativo ma scoprendolo dopo quando è emersa la polmonite, ha partecipato al tradizionale ‘Summer festival’ del 20 agosto scorso da “positivo” al Covid-19.
A seguito della positività, i 500 partecipanti (c’erano diversi vip e tra essi anche il sindaco Gianpietro Ghedina) sono stati invitati allo screening in modalità drive-in. La procedura per i 285 che hanno risposto all’invito del governatore del Veneto, Luca Zaia, è stata la solita: le persone sono rimaste all’interno dell’autovettura, motore spento all’altezza delle due tende dove si trovavano gli operatori, finestrino abbassato, già la mascherina, tampone di pochi secondi e poi via.