AGI - Dopo una timida ripresa tra fine luglio e la prima settimana di agosto, con alberghi e ristoranti che sembravano recuperare il tempo perduto all'inizio della stagione, si profila un 'settembre nero' per il turismo in Sardegna. A causa del coronavirus in Costa Smeralda. Il 'paradiso delle vacanze', piaccia o no, è ancora per molti l'immagine per eccellenza del turismo nell'isola. Un paradiso 'chiuso per virus' che rischia di avere ripercussioni anche altre zone dell'isola. Almeno a sentire gli albergatori che registrano qualche disdetta ma soprattutto un inatteso, fino a due settimane fa, stop delle prenotazioni per il prossimo mese.
Federalberghi: prenotazioni bloccate
“A causa del trambusto mediatico – spiega all'AGI il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca – la richiesta di Sardegna da parte dei turisti è calata”. Le notizie sui focolai “purtroppo hanno causato una serie di cancellazioni”, con l'avvio delle pratiche per ottenere i rimborsi. “Ma la cosa più grave è che si è arrestato il flusso di prenotazioni. Stava crescendo per le prime settimane di settembre, ora si è cristallizzato”.
Eppure, evidenzia Manca, “le strutture sarde hanno un livello di sicurezza altissimo, se guardiamo ad esempio il caso di Santo Stefano, solo una turista è risultata positiva, questo significa che i protocolli di sicurezza nei confronti dei clienti sono rispettati”. Sempre sul fronte della prevenzione dei contagi, Manca ricorda che le strutture ricettive “hanno spazi enormi, che offrono la certezza del distanziamento". Se in generale i turisti sono 'frenati' - per adesso - dal scegliere la Sardegna come meta a settembre, non si sono invece registrate 'fughe': "Qualcuno ha cercato di anticipare il rientro a casa, ma guardando l'Isola nel suo complesso, si tratta di casi sporadici”.
Ripercussioni negative anche nel Sud dell'Isola
Anche nel Sud Sardegna, si è registrato il contraccolpo delle notizie provenienti dall'Alta Gallura: "Dopo una partenza della stagione in ritardo i turisti ci hanno dato fiducia – dice all'AGI Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna – e sono arrivati sia quelli abituali, che hanno la Sardegna nel cuore da anni, che 'nuovi acquisti'”. C'è quindi stata "una ripresa a luglio e dopo un agosto buono, con dati paragonabili agli anni passati, poi il crollo: per settembre non ci sono prenotazioni”. Secondo Mura anche "molte fake news hanno inciso su un tessuto economico già debole". Questo mentre, rimarca, "la Sardegna è sicura: se sono arrivate persone infette, che sono ripartite infette, la colpa non è nostra”.
Il 'settembre nero' su fronte del turismo nell'isola è confermato anche dalla Federcamping. "La pesante campagna mediatica contro la Sardegna ha danneggiato l'ultimo sprazzo di stagione", afferma Napolitano presidente di Faita Federcamping Sardegna: "Non si sono registrate partenze anticipate per agosto, ma sono tante le disdette per il mese di settembre che avrebbe dovuto provare a risollevare una stagione pessima".
Qualcuno anticipa la partenza in nave
I rientri anticipati, seppure non in massa, sembrano trovare qualche conferma - anche se non ci sono dati complessivi e definitivi - nel settore dei trasporti. Molte compagnie navali non diffondono le cifre su arrivi e partenze, aspettando i bilanci di fine stagione, altre come la Tirrenia comunicano di non aver registrato particolari scostamenti, ma qualcuno non ha difficoltà a confermare molte richieste di partenze anticipate dall'isola. "Le prenotazione di questi giorni – sottolinea il direttore commerciale per l'Italia della Sardinia Ferries, Raoul Zanelli Bono – sono più che altro anticipi delle partenze mentre, da quando hanno iniziato a circolare le notizie sui contagi, le prenotazioni per la Sardegna sono crollate”. Il trend, che fino al 15 agosto era “positivissimo, anche rispetto all'anno scorso, si è piantato" per cui "gli operatori stanno lavorando prevalentemente sugli anticipi dei rientri". Se non cambia la comunicazione", avverte Zanelli Bono, "settembre sarà un mese grigio scuro”.