AGI - Il corpo di Viviana Parisi il 4 agosto era ai piedi del traliccio, sulla collina di Caronia, dunque già il giorno dopo la scomparsa, secondo le immagini dei droni dei vigili del fuoco. Mentre, a un primo studio dei fotogrammi, quello del piccolo Gioele non era vicino al cadavere della mamma. Lo rivela la procura di Patti che coordina l'inchiesta sulla morte della dj, sparita il 3 agosto e trovata cadavere l'8 agosto, e del figlio Gioele Mondello, i cui resti sono stati individuati il 19 agosto, sottolineando che "non è mai stata data alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare, nemmeno nel momento iniziale delle indagini".
Intanto i legali del papà del bimbo, Daniele Mondello, hanno presentato una denuncia alla procura sugli "interrogativi legati alle indagini e alla ricerche": "Vogliamo capire - spiegano i legali - cosa è accaduto a partire da quando c'è stato l'impatto con il mezzo condotto dalla signora, ai soggetti che hanno interagito con la stessa, agli eventuali tempi di arrivo dei mezzi di soccorso, agli eventuali sistemi di protezione e vigilanza sull'autostrada e fino alle ricerche. E' una denuncia dove noi poniamo degli interrogativi sulla base di quello che è a nostra conoscenza da esterni rispetto a quello che è l'attività d'indagine che è portata avanti dagli inquirenti".
Nominato un consulente per valutare lo stato di salute mentale di Viviana, mentre domani verrà conferito a un team di esperti l'incarico per l'autopsia.
Le ricerche delle vittime, su tempistica e modalità, sono state coordinate dagli organi competenti, diversi dalla procura, afferma il procuratore, "e sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell'intera vicenda". "Complesse indagini" sono ancora in corso, allo stato, nei confronti di ignoti per i delitti di omicidio e sequestro di persona e sono tuttora coperte da segreto istruttorio.
L''ufficio diretto da Cavallo ha acquisito le immagini riprese dai droni dei vigili del fuoco durante le ricerche coordinate dalla prefettura di Messina, e ha affidato, già dal 13 agosto scorso, a un proprio consulente geologo forense, esperto dei luoghi, il compito di rivedere ed esaminare uno per uno i relativi fotogrammi.
Dall'esame dei fotogrammi iniziato il 20 agosto, dopo una prima elaborazione ed ingrandimento, il consulente della procura ha verificato che già alle 10,15 circa del mattino del 4 agosto, era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui è stato ritrovato quattro giorni dopo. Quanto al piccolo Gioele, è attualmente in corso l'elaborazione da parte del consulente delle migliaia di ulteriori fotogrammi ripresi dai droni dei vigili del fuoco nei giorni delle ricerche (oltre 16 mila).
Al momento, a un primo studio dei fotogrammi consultati, non si evidenzia la presenza del corpicino vicino a quello della madre. In ogni caso, "ulteriori elementi - spiega il procuratore - dovranno essere ricavati dal necessario successivo approfondimento, ricorrendo a tutti i possibili strumenti tecnici diretti all'analisi dei fotogrammi". Il 13 agosto la procura ha disposto, inoltre, l'acquisizione delle immagini satellitari dei luoghi inerenti la scomparsa di Viviana e Gioele, tratte dal sistema satellitare europeo "Costellazione Copernicus".
Le immagini, allo stato, non sono risultate utili, ma, anche in questo caso, sono in corso ulteriori accertamenti ed approfondimenti tecnici. Si è inoltre proceduto a conferire incarico di consulenza tecnica a Massimo Picozzi, docente di psichiatria presso le Università di Parma e Bocconi di Milano, al fine di acquisire informazioni precise sullo stato di salute mentale e psicologico di Viviana Parisi, alla luce della documentazione medica acquisita.
Incarico a un pool di esperti per l'esame autoptico, accertamenti genetici e morfologici di vario tipo. Saranno nominati, in particolare, Daniela Sapienza, professore associato di Medicina Legale presso l'università di Messina, medico legale; Elvira Ventura Spagnolo, medico legale; Stefano Vanin, professore associato di zoologia presso l'università di Genova, entomologo; Rosario Fico, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, in servizio presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana "Aleandri", zoologo, esperto in materia di segni e tracce animali impresse sui corpi; Rita Lorenzini, in servizio presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana "Aleandri" - Laboratorio di Diagnostica Molecolare Forense, zoologa e genetista esperta in materia di fauna selvatica e non; Roberta Somma, presso l'università di Messina, geologa forense, esperta nell'analisi di terreni e resti umani in essi conservati.
"Gli accertamenti investigativi - avverte il procuratore Cavallo - si presentano, dunque, tuttora molto articolati e proseguono in ogni direzione, senza tralasciare, come già detto, alcuna ipotesi. Questo Ufficio, sin dal primo momento, è impegnato, senza risparmio di tempo, risorse ed energie, nell’acquisizione di tutti gli elementi possibili, non tralasciando alcun dato che possa contribuire a chiarire i tragici eventi accaduti".