AGI - Dolomiti prese d'assalto nelle settimane ferragostane dell'estate segnate dal coronavirus e dalle misure anti-contagio. Alberghi e affittacamere che in molte località fanno segnare il tutto esaurito, odissee sui passi dolomitici con traffico intenso e lunghe code di autovetture.
Assalto anche agli impianti di risalita che consentono in pochi minuti di raggiungere quote più alte. Alle seggiovie e cabinovie ci sono attese, nei parcheggi è difficile trovare posti liberi.Grande affollamento nei rifugi che, come tutte le strutture recettive seguono uno stretto protocollo anti-covid.
Migliaia di persone trascorrono le vacanze facendo escursioni: resta, però, ancora molto elevata la percentuale di coloro che non indossano la mascherina in situazioni di affollamento. Nei luoghi a maggior vocazione turistica, quali i laghetti di montagna o sentieri, difficilmente viene rispettato il distanziamento.
La clientela dell'estate 2020 sulle montagne del Trentino Alto Adige e dell'Alto Bellunese è in grande parte italiana. Le associazioni di settore segnalano che gli italiani sono circa l'80 per cento. Più bassa rispetto agli scorsi anni la percentuale dei vacanzieri stranieri che prediligono pernottare nei campeggi.
I bilanci della stagione non sono ancora pronti ma, dopo un giugno con numeri inferiori rispetto a quelli degli anni scorsi, a luglio e soprattutto ad agosto le percentuali degli arrivi hanno registrato una netta impennata. Forte è la percentuale di famiglie con bambini.
Elevata la presenza di vacanzieri in Val Pusteria, Val Badia e Val Gardena, l'Ampezzano ma anche Val di Fassa, Val di Fiemme e Valrendena con le località di Pinzolo e Madonna di Campiglio. Meta particolarmente rinomata sono sia il lago di Braies che le Tre Cime di Lavaredo, quest'ultimo sito facilmente raggiungibile con l'autovettura sia da Cortina d'Ampezzo che da Dobbiaco. Buona la percentuale di turisti anche nelle località di fondovalle.