AGI - Anche se manca ancora l'ultim parola, quella che solo la scienza, con l'esame del Dna, potrà dire, non ci sono più dubbi che quello trovato in una macchia su una collina di Caroia sia il corpo del piccolo Gioele Mondello. Il papà del bambino, Daniele, ha riconosciuto come quelle del figlio le scarpette trovate tra le sterpaglie, poco lontano da dove sono stati individuati mercoledì i resti.
L'uomo si è presentato alla caserma Calipari di Messina dove era stato convocato e gli sono state mostrate le scarpette - calzature aperte di colore blu - e non ciò che resta degli altri vestiti ritrovati: una maglietta blu e pantaloncini bianchi. "Si è voluto evitare" ha spiegato l'avvocato della famiglia, "uno strazio aggiuntivo. È stato sufficiente riconoscere le scarpette come quelle del figlio". Il legale ha poi confermato che attendono la convocazione per l'autopsia che si svolgerà in questi giorni e che è stato prelevato il Dna al padre di Gioele e al padre di Viviana, Luigino Parisi.
L'omicidio-suicidio resta l'ipotesi seguita dalla procura di Patti per spiegare la morte di Viviana Parisi. "Stiamo procedendo" ha detto il procuratore Angelo Cavallo "per questo tipo di reati, naturalmente a carico di ignoti". "Abbiamo una pista", ha proseguito Cavallo, il quale ha spiegato che "i consulenti danno da subito delle indicazioni sulle quali noi lavoriamo, fermo restando tutti gli accertamenti che arriveranno successivamente. Quando si parla di 90 giorni da parte dei periti, è per il deposito della relazione scritta, ma ovviamente le loro idee loro se le sono fatte e ce le comunicano per orientare le indagini. Ci sono delle piste che riteniamo più attendibili di altre".
Indicazioni utili verranno anche da un team di esperti, aveva poco prima affermato il magistrato: "Abbiamo bisogno di un po' di tempo per individuare le professionalità che riteniamo le più indicate per arrivare a dare una risposta a quello che è successo e rispondere ai quesiti che ci stiamo ponendo in questo periodo".
"Il corpo del bimbo non è mai stato spostato" ha aggiunto il magistrato, "Non ho mai parlato di uno spostamento del corpo a opera di chiunque". Gli inquirenti sono convinti che madre e figlio siano morti nello stesso posto e che siano stati poi gli animali a disperdere i resti.